Primo strato:
Adamo Bove: "anni 40, laureato in Giurisprudenza presso all'Università La Sapienza di Roma. Attualmente è Responsabile della Funzione Security Governance, nell’ambito dell’Unità di Servizio Security.Dal marzo 2000 al febbraio 2006 è stato Responsabile Security TIM – Telecom Italia Mobile S.p.A. Dal gennaio 2003 è anche Responsabile Funzione Coordinamento Internazionale Security del Gruppo Telecom Italia. Da novembre 1998 a febbraio 2000 lavora nella Direzione Generale di Telecom Italia con incarichi di Security Management a livello nazionale. Fino all’ottobre 1998 Funzionario della Polizia di Stato (Commissario Capo). Dal 1995 al 1998 ha svolto la sua carriera nelle Forze dell’ordine" secondo il
cirriculum che compare in rete (c'è il rischio che nei prossimi giorni "aggiornino" la pagina, e nel link potrebbe non comparire alcuna informazione: vabbè, l'ho riportata qui col copia e incolla).
Impiegato Telecom responsabile del servizio di Sicurezza, dopo alcuni giorni di crisi depressiva, ieri ha preso la macchina e se n'è andato a Napoli, ha raggiunto la tengenziale e da lì si è buttato dal viadotto, suicidandosi.
Secondo strato:
I magistrati vogliono capire se c'è un collegamento tra il suo suicidio, e lo scandalo legato alle intercettazioni telefoniche nel "caso Abu Omar". Ma come? e perché?
Già esperto nelle indagini sulle latitanze di mafia (si vede addirittura in un video del tg mentre scorta un pericoloso latitante in carcere) era il responsabile, presso la Telecom, del cosiddetto "sistema radar" ovvero, citando testualmente dal sito di Repubblica, "un software interno alla Tim nato per proteggere dal rischio-frodi il traffico sulla telefonia mobile che era, secondo l'ipotesi dei magistrati, anche un sistema informatico utilizzato da alcuni dipendenti che intercettavano le conversazioni per venderle poi sul mercato dello spionaggio illegale".
Secondo un'indagine voluta dallo stesso Bove si è scoperto che dai suoi terminali era possibile accedere al servizio di intercettazione senza essere tracciati, e c'è quindi la possibilità che in passato diverse persone si siano inserite nel sistema, sfruttando quei terminali, per accedere alle intercettazioni di privati cittadini, aziende, polizia, uomini politici, ecc ecc.
Non basta: Bove stava indagando sul "caso Abu Omar".
Riepilogando: la digos indaga sull'ex imam milanese sospettato di terrorismo, ma prima che possa in qualche modo interrogarlo, questi viene RAPITO e sottoposto a torture e ad un interrogatorio sommario dagli agenti della CIA in suolo italiano, con un'operazione coordinata dal SISMI.
Citando testualmente dall'
articolo comparso in data odierna su La Repubblica, "...quando i magistrati decisero di mettere sotto controllo le utenze del numero 2 del Sismi Marco Mancini e del generale Gustavo Pignero, entrambi arrestati con il sospetto di aver collaborato al blitz Cia, fu Bove a indicare il metodo da seguire per raggiungere l'obiettivo. Per questo i pm di Milano consideravamo il poliziotto divenuto dirigente del colosso della Telecom un prezioso collaboratore."
Ciò che sappiamo di sicuro, quindi, è che Bove aveva accesso ai tabulati sulle conversazioni che i vertici dei Servizi Segreti Italiani svolsero in concomitanza col crimine suddetto.
Un'altra informazione che abbiamo al riguardo è che Bove confessò alla moglie di sentirsi "pedinato" da qualche tempo.
Infine sappiamo che è volato giù dal viadotto della tangenziale di Napoli.
Terzo strato (quello delle illazioni senza alcuna prova):
Prima considerazione da fare: in base a ciò che si legge in
questa pagina, il nostro uomo era originario di Acerra, ma residente a Roma.
Supponiamo che io sia di Cagliari e mi voglia suicidare: che senso ha buttarmi sotto un treno ad Olbia?
Vabbè, questo non prova niente, "ognuno si suicida dove gli pare" mi potete rispondere.
Ok, effettivamente non ho prove per dire quello che sto dicendo, quindi prendetele pure come una sequela di illazioni senza fondamento.
Come ben sappiamo fintanto che ci sono gli scandali, i crimini, le trame, le logge, le mafie, non sussistono ancora problemi nella schifosissima società in cui viviamo.
Il torbido diventa problematico quando viene messo in relazione con la politica.
A questo punto, PENSO CHE ANCHE UN POLLO capirebbe che, ovviamente, il SISMI non può aver agito indipendentemente dalla politica: il servizio segreto di ogni nazione fa comunque rapporto al Ministro degli Interni, se non direttamente al Presidente del Consiglio.
PENSO CHE ANCHE UN POLLO capirebbe che a questo poveraccio, fra le intercettazioni a cui stava lavorando, dev'esserne capitata qualcuna in cui qualche pezzo grosso del SISMI conferiva con Pisanu o Berlusconi e li metteva al corrente dell'operazione criminale che stava per essere messa in atto sul suolo italiano.
Questo è decisamente scomodo... si finisce in carcere per cose simili... è alto tradimento...
Inoltre una mia congettura finale: come mai la fine in terra partenopea?
Tutti noi sappiamo che la politica, le logge, le mafie, le camorre, i servizi segreti italiani e americani, sono tutti inciuciati assieme.
Anni fa Adamo Bove, grazie alle sue indagini permise l'arresto di alcuni grossi esponenti della Camorra; c'è da farlo fuori, lo si fa fare a chi ha il doppio interesse nel farlo.
Ho voluto tracciare solo un quadro semplice della vicenda, ma sicuramente ci sono tanti altri
interrogativi dietro.
Chiediamo a
Giuseppe Pisanu?