venerdì, giugno 30, 2006

L'uomo vivo

Giuro che quando è andato al piano per suonare "Lanterne Rosse" per un attimo ho creduto di mettermi a piangere.
Probabilmente per il carisma eccezionale di Vinicio Capossela, o forse perché si usciva da un'apertura incredibile.
Fatto sta che, vuoi per il carisma eccezionale dell'artista, vuoi per la stupenda canzone, vuoi per il theremin che quando entrava nel pezzo mi si chiudeva lo stomaco, avevo le lacrime che andavano su e giù.
Una canzone più bella dell'altra, un'atmosfera magica, un'interazione col pubblico eccellente, fanno del concerto di ieri uno dei più belli ai quali ho mai assistito.

giovedì, giugno 29, 2006

Effetto "Phi"

Possiamo percepire il movimento quando ci vengono semplicemente mostrate due o più immagini stazionarie in un intervallo abbastanza breve tra l'una e l'altra.
L'esempio più semplice di fenomeni di questo tipo è il cosiddetto effetto "phi".
Nella sua forma semplificata, si verifica quando un osservatore che non ha alcun punto di riferimento vede due piccole luci leggermente separate fra loro nel tempo (quando la prima si spegne, la seconda si accende).

Quando le luci vengono accese e spente in successione, un osservatore che deve segnalare il fenomeno lo fa in un tempo di risposta inferiore al tempo totale richiesto per compiere il ciclo di accensione e spegnimento di entrambe le luci.
In altre parole, è come se chi osservasse il fenomeno lo segnalasse prima del suo compimento totale.
Se, tuttavia, il fenomeno non viene portato a compimento, l'osservatore non segnala alcunché, non osserva il fenomeno.

Ricapitolando, se il fenomeno avviene l'osservatore lo segnala prima, se non avviene non lo segnala.
Come se, qualora il accadesse l'effeto phi, il cervello fosse in grado di segnalarlo prima del suo totale compimento, quando ancora si è accesa e spenta solo la prima luce, e qualora non accadesse, in modo altrettanto naturale il cervello fosse in grado di segnalarlo, quando si è accesa e spenta solo la prima luce.
In altre parole, giust'appena lo spegnimento della prima luce, il cervello sembrerebbe in grado di segnalare l'intenzione di una futura accensione e spegnimento della seconda luce.

Spiegazioni?

Fonte: Schizoidman.

mercoledì, giugno 28, 2006

The spin is on the table

Ieri ho assistito per un po' di tempo ad un meeting su alcune tematiche fenomenologiche della QCD (cromodinamica quantistica).
Ho conosciuto alcune personalità di punta nel campo delle asimmetrie di spin, in particolare Elliot Leader e Mauro Anselmino.

Inutile dire che l'incontro si è svolto nella sua totalità in inglese, e che non ero minimamente in grado di seguire gli argomenti, tant'è che dopo qualche secondo di imbarazzo, ho semplicemente chiesto ove fosse disponibile un pc per scaricarmi la posta...

Veramente pesante...
Il fascino ancestrale dell'ignoto ha però avuto la meglio su di me, e per un attimo mi sono immaginato, in un lontano futuro, coinvolto in un brainstorming di quel tipo, con altre 6-7 persone; e ho immaginato un ragazzino di 24 anni che fa capolino dalla porta, imbarazzato...

Son bravo, sono bravo, sono come Uri Geller!

Risulta chiaro che non si riesce ad avere esperienza del "divino" (più precisamente dell'"esoterico") che c'è nel mondo, prescindendo dal fare TANTISSIMA esperienza.
Cioè, è difficile assaporare certe situazioni che mettono alla prova la razionalità se non ci si mette in gioco continuamente e non si "cerca" appunto un contatto alternativo col mondo.
Per fortuna tutto è vincolato alla scienza, ed è sottoposto al delicato e sottile rasoio della logica, che è la chiave "responsabile" di lettura della realtà.
Diversi fenomeni, però, sfuggono dal modello scientifico e trovano difficile collocazione nel panorama logico.
Vengono comunemente definiti "paranormali", o "anormali".

Ma come si fa a discernere le bufale da una vera e propria classe fenomenologica? Semplice, si chiede aiuto alla scienza.
Grazie alla scienza si riesce a scindere il paranormale, dal perfettamente normale.
Ciò non toglie che, naturalmente, esista una classe fenomenologica ancora posta al di fuori dell'insieme "scienza".
Purtroppo non ho trovato, in rete e oltre, alcuna documentazione o testimonianza scientifica di fenomeni inspiegabili, che si manifestino in un contesto quotidiano.

Chiunque riuscisse a trovare documentazione interessante può postarla nei commenti, in modo da poter discutere insieme del problema.

venerdì, giugno 23, 2006

Il Premier, "l'uomo della Provvidenza"

Voglio chiudere definitivamente il discorso aperto sul Referendum Costituzionale, sperando di farlo in modo più esauriente possibile.

Innanzitutto voglio cominciare col fare una considerazione introduttiva, affinché non venga mai dimenticato lo "spirito civico" con cui andremo a votare: questo referendum tocca una sfera della politica che è di livello più fondamentale di quello parlamentare o governativo; si vota sulla riforma della Carta Costituzionale, ovvero sul documento che tutela le norme ed i limiti della nostra Repubblica Democratica, e la Destra e la Sinistra in tutto questo non c'entrano NULLA.

Per intenderci, è come se in America si andasse a votare sulla Carta Costituzionale firmata da Washington o se in Inghilterra si volesse modificare la Magna Carta; in ambedue i casi non saprei immaginare uno scontro aperto di Repubblicani e Democratici o di Laburisti e Conservatori, rispettivamente; ognuno prenderebbe la cosa seriamente e cercherebbe di analizzare le ragioni e le motivazioni.
Chiaramente in Italia siamo sotto regime mediatico, quindi nessuno va a spiegarti le ragioni di ciò che accade, a meno che tu non vada a spulciarti le motivazioni e ti ricostruisca da solo ciò che sta (speriamo di no) per succedere.

Un'altra piccola considerazione: è un referendum confermativo, quindi non c'è quorum, quindi bisogna andare a votare per far valere le proprie ragioni; ciò implica che bisogna AVERLE, le ragioni, quindi bisogna studiare cosa si sta andando a votare.

Entriamo nel merito della riforma costituzionale, e cerchiamo di capire quali sono le ragioni che possono spingere a modificare una Carta Costituzionale che ha il compito di esprimere i criteri con cui sono strutturate le nostre maggiori istituzioni.

Poiché la Costituzione altro non fa che descrivere la Struttura Istituzionale Italiana, una modifica di questa, diciamo, dovrebbe teoricamente portare ad una risoluzione di (almeno) parte dei problemi dell'Italia (altrimenti sarebbe futile), ma ciò logicamente conduce alla conclusione che (almeno) parte dei problemi dell'Italia siano da imputare alla struttura delle Istituzioni.
Non dico, certo, che la Struttura Istituzionale Italiana sia perfetta, è chiaro, però che è completamente folle attribuire anche solo parte dei problemi italiani a questa, in quanto in Italia i problemi "sono di ordine politico, economico e culturale, e non dipendono assolutamente dai 139 articoli della Costituzione! Sfido chiunque a trovare un collegamento tra Costituzione vigente e disoccupazione, delinquenza, evasione fiscale, scarso senso civico degli italiani, disonestà dei politici, eccessiva burocrazia, livello culturale, moralità del Paese, capacità industriale ed imprenditoriale, conflitto di interessi, carceri piene, immigrazione clandestina, ospedali che non funzionano... Questi, che sono alcuni tra i veri problemi dell'Italia, non sono risolvibili da alcuna riforma costituzionale!", per usare le parole di Emanuele Lombardi.

Ma allora, visto che i problemi radicali e radicati in Italia sono praticamente tutti risolvibili a livello parlamentare perché modificare la Costituzione in 53 punti su 139? Che senso ha tutto questo?

Cerchiamo di capire a cosa può portare la vittoria del "sì" al referendum.

Le modifiche sostanziali sono quelle che istituiscono il cosiddetto Premierato Assoluto, la sparizione di fatto di una delle due camere e la nascita del cosiddetto "Senato Federale", ed il nuovo ruolo del Presidente della Repubblica.
Non voglio soffermarmi sulla demagogia che ruota intorno al Senato Federale, questo lo lascio fare a Rutelli e a Fini; preferisco incentrare l'attenzione sul premierato.

Il Premier, non ha più compiti coordinativi, come li aveva il Presidente del Consiglio, ma ha funzione di "dirigente" dell'Esecutivo.
Ad oggi i suoi poteri sono ampiamente delimitati dal Presidente della Repubblica che nomina i ministri sotto sua indicazione; se vince il "sì" potrà scegliere, nominare, revocare i "suoi ministri" senza alcuna tutela o limite di questo potere.
L'elezione del premier avviene mediante conferma popolare, e non attraverso la FIDUCIA della Camera.
Questa in prima battuta sembrerebbe essere una cosa buona: esempio di democrazia diretta... ma anche Adolf Hitler è stato eletto democraticamente e "voluto dal popolo", e così Benito Mussolini. Il problema non è avere il consenso popolare, ma avere delle limitazioni che salvaguardino la democrazia.

L'ITALIA è UNA REPUBBLICA DEMOCRATICA fondata sul lavoro.
LA SOVRANITà appartiene al POPOLO, che la esercita NELLE FORME E NEI LIMITI della Costituzione.

I Limiti e le Forme che la Costituzione propone sono strutturate in modo tale che non esista MAI un'Istituzione, che per quanto eletta a gran consenso popolare, non sia a sua volta limitata da un'altra Istituzione.
Un po' come nel poker, in cui non si può essere MAI sicuri di vincere: la scala reale all'asso è battuta dalla scala reale alla carta più bassa. Questo perché nessun giocatore deve essere SICURO DI VINCERE. Se un giocatore avesse la certezza assoluta di vittoria si porterebbe via tutto il banco, è chiaro!
Perché nel poker c'è questa garzanzia e nelle istituzioni non ci dev'essere?
Il populismo richiamato dall'elezione popolare del Premier (che fa sembrare il tutto più democratico) viene drammaticamente alla luce quando si cerca di spaccare i blocchi imposti al ruolo ed ai poteri del Premier dalla Costituzione, perché di questo si tratta.

Veniamo al nodo cruciale: la fiducia.
Un Premier che dovesse trovarsi in una sfiducia "di fatto", non potrebbe essere destituito, a meno che le camere non vadano incontro a scioglimento; in alternativa l'unico modo di evitare il voto è che la mozione di sfiducia designi un nuovo Primo Ministro (PM) e che sia proposta ed approvata da parte dei deputati appartenenti alla maggioranza espressa dalle elezioni in numero non inferiore alla maggioranza dei componenti della Camera... la sfiducia diventa di fatto un atto autodistruttivo della Camera nella quasi totalità dei casi, oppure in altre parole, il Premier non può essere sfiduciato. L'opposizione inoltre NON HA RUOLO NELLA PROCEDURA DI SFIDUCIA.

Da qui si può concludere che il Parlamento non ha nei fatti la capacità di limitare i poteri del Primo Ministro.

Non solo, si crea un doppio filo di "ricatti politici" che permettono all'Esecutivo "capeggiato" dal Premier di avere una sorta di fiducia perenne per tutto il mandato, e questa è una ulteriore LIMITAZIONE DEL POTERE ESECUTIVO SU QUELLO LEGISLATIVO.

Ma a questo Premier, i poteri non bastano ancora... il potere più grande, immenso, che può avere una figura istituzionale, è la possibilità di sciogliere le Camere. Oggi questo potere è del Presidente della Repubblica.
Domani, se vincerà il "sì", questo potere l'avrà in mano il Premier.
Il Premier può obbligare il Presidente della Repubblica a sciogliere le Camere.
Il viceversa non sarà più vero, ovvero il Presidente della Repubblica PERDE il diritto di sciogliere le Camere e di "autorizzare la presentazione alle Camere dei disegni di legge di iniziativa del Governo."

Da qui si può concludere che il Presidente della Repubblica non ha la capacità di limitare i poteri del Primo Ministro.

Se non il Parlamento o il Presidente della Repubblica, chi potrà allora limitarne i poteri?

Ovviamente lo scopo del premierato è quello di accentrare il Potere Esecutivo e Legislativo nelle mani di un unica personalità chiamata Premier.
Tutte le volte che l'Esecutivo mira ad inglobare in sè altri poteri, si ha quello che tecnicamente è un tentativo di regime, e quando questo avviene si ha quello che tecnicamente è definito regime.

giovedì, giugno 22, 2006

Quarkonio

Nome: Marco.
Soprannome? Tanti.
Età? 24.
Professione? Studente.
3 aggettivi per definirti? Introverso, riflessivo, empatico.
Il tuo punto debole? Rumori forti ed improvvisi.
Se vincessi dieci milioni di euro cosa ti compreresti come prima cosa? Una casa.
Come ti vesti di solito? Come capita, con un minimo di criterio.
Cosa ti dicono più spesso? Ognuno mi racconta i suoi problemi.
La parolaccia che dici più spesso? Ne invento ogni minuto.
Il giorno più bello della tua vita? Ogni giorno.
Il giorno più brutto della tua vita? Ogni giorno.
Ti hanno mai picchiato? Sì.
Una cosa che ti rende felice? Le parole giuste al momento giusto.
La prima cosa che fai al mattino? Apro gli occhi.
L’ultima cosa che fai di sera? Spengo la luce.
Cosa cambieresti del tuo corpo? Sono già abbastanza terrorizzato dal mio divenire che pensare a cambiamenti drastici mi spiazza.
Una persona che stimi? Daniele Luttazzi.
Un coglione? No, ne ho due.
Le 3 cose che guardi in una donna? La paura, l'intelligenza e l'empatia.
Mai avuto esperienze omosessuali? Purtroppo no.
Una persona che ti attrae fisicamente? Quasi tutte quelle che conosco.
Hai mai tradito? Tradisco continuamente me stesso.
Sei mai stato innamorato? Sì.
E adesso? Probabilmente sì.
Cosa ti fa innamorare di una persona? Gli attimi.
Se lei/lui tradisce perdoni? Non capisco cosa ci sia da perdonare.
Un sogno ricorrente? Diversi, e mi fanno paura, quindi non li racconterò.
Una figura di merda che hai fatto? Nascere: erano tutti imbarazzati; a me è scappato pure da piangere!
Ti depili? Secondo le disposizioni di "Men's Healt" mi sfoltisco il pube.
Hai piercing? La mia pratica non lo permette, ma in ogni caso non mi piacciono.
Hai tatuaggi? No.
Un errore che ti riconosci? Credere troppo nelle persone; ma è un errore che sto correggendo piano piano...
Hai mai rubato? Cose tanto insignificanti che nessuno se n'è accorto.
Sei religioso? No, non sono supertizioso.
Ultimo libro letto? Ogni cosa è illuminata (J. S. Foer).
Mai fatto una canna? Ovvio.
Mai ubriacato? Ovvio.
Bestemmi? No, ma sono un cultore di Germano Mosconi.
Cosa fai se un gatto nero ti attraversa la strada? Rallento per non schiacciarlo, e se è bello lo guardo.
La legge è uguale per tutti? Ovviamente no (soprattutto nei regimi come l'Italia).
Che animale vorresti essere? Una tartaruga: ha sempre un tetto dove stare.
Di cosa hai paura? Di guardarmi indietro un giorno e di non riconoscermi più.
Dove vorresti vivere? Ovunque sia ben accetto.
Che macchina hai? Micra del 2000, di seconda mano.
Favorevole alla guerra? Ovviamente no, non sono un idiota.
Hai attaccato la bandiera della pace alla finestra? Certo.
Cosa faresti se tua figlia sposasse un musulmano? Metterei via la magliettina di Calderoli.
Cosa hai pensato l’11 settembre 2001? "Ecco la nuova Pearl Harbor"... e avevo ragione.
Film preferito? Tantissimi: il primo che mi viene in mente è Elephant Man.
Drink preferito? Succo di frutta
Piatto preferito? Se il pasto è equilibrato, tutti i cibi contenuti.
Sport preferito? Lo sport è bello tutto.
Genere musicale? In passato "classica"; ora "progressive-sperimentale".
Vai in discoteca? Ci sono stato una volta e mi sono divertito un casino.
Di solito compri le cianfrusaglie dei "marocchini"? No.
Sei di sinistra o di destra? Democratico-liberale; qui in Italia, tuttavia, trovo rappresentanza solo nella politica della sinistra, in particolare nel partito comunista.
Un piatto che ti disgusta? Tutto quello che cucina mia zia.
Ti piace il minestrone? Sì.
Se fosse in tuo potere di risolvere un grande problema - uno solo che affligge l'umanità su cosa cadrebbe la tua scelta? L'ignoranza.
Ritieni che l'Occidente sia superiore alle altre civiltà del mondo? Ovviamente no, mica sono un idiota.
Per cosa ti batteresti fino al rischio della vita? Per la democrazia, e per la vita delle persone a cui tengo.
La violenza serve a risolvere i problemi? La violenza aggiunge altri problemi a quelli già esistenti.
Meglio grassi o magri? Magri.
Ti potresti mai innamorare di una persona che non ti piace fisicamente? Il fisico sta sul piano fisico, l'innamoramento avviene su un altro piano.
Ti piace disegnare? Mi piace, ma non lo so fare.
Cosa ti infastidisce di più al mondo? L'ignoranza e l'ipocrisia.
Chi è il tuo regista italiano preferito? Pasolini; dei "viventi" mi piace molto Marco Tullio Giordana, e anche Renzo Martinelli.
Il tuo programma tv cult? Satyricon.
Cosa non ti compreresti mai? Tante cose, ma se le dico e poi le compro rischio di passare per ipocrita.
Cosa non regaleresti mai? Qualcosa che non mi piace.
In vacanza dove e con chi? Non è importante il luogo in cui si va, dal momento in cui ci portiamo dietro noi stessi, ma la compagnia quella sì, è importante, ed io scelgo la mia ragazza.
Invidi qualcuno? Tante persone, ma è un'invidia che mi lascia il sorriso sulle labbra, non vorrei certo scambiare la mia vita con quella di altri.
Hai mai fatto a botte? Sì.
Cosa ti piace fare nel tempo libero se rimani a casa? Trombare, guardare film, suonare, mangiare, e così via...
E se esci? Trombare, stare un po' con gli amici e chiacchierare del più e del meno, e così via...
Frase preferita? "Bisogna essere attenti per essere padroni di se stessi." (Seneca)
Il tuo scrittore preferito? George Orwell
Un libro che consiglieresti? Tantissimi: Il ritratto di Dorian Gray, La coscienza di Zeno, 1984, e tanti, tanti altri.
Poseresti mai nudo per una rivista? Più che altro indicherei il richiedente al più vicino ospedale psichiatrico.
Gireresti mai un film porno? Ovvio, mica sono un idiota.
Hai mai odiato qualcuno? Sì.
Se potessi far scomparire qualcuno con uno schiocco delle dita chi faresti scomparire? Nessuno: ci penserà il tempo a farci sparire tutti.
Quanto è importante nella vita il lavoro? Veramente tanto.
Convivenza o matrimonio? Convivenza.
Ti piacciono gli animali? Dipende da quali animali.
Caccia, sei contro o a favore? Contro.
Meno tasse e meno servizi o più tasse e più servizi? Più tasse e servizi che garantiscano almeno la dignità umana.
Il tuo gioco da tavolo preferito? Carriere.
Il tuo sogno erotico più hard? Scopare in vari modi con una ragazza elasticissima, che non tiri fuori frasi del tipo "ehy, ma perché la lavatrice fa quel suono strano?" durante l'amplesso. Quello che vorrei dire è che non so dove siano finite le mie pillole.
Scuola e sanità: In Italia sono al degrado, a causa di problemi che è impossibile trattare in due righe.
Che squadra di calcio tifi? ...
Se tuo figlio/a fosse gay sarebbe un problema? Finché mi porta i suoi amichetti minorenni... scherzavo, mica sono un prete! Ovviamente non sarebbe un problema, non sono un idiota.
Cosa ti rifaresti dal chirurgo plastico? Mi farei allungare il pene di 3 centimetri per arrivare finalmente a 28 centimetri (chi ha orecchie per intendere...).
Credi alla superiorità della razza bianca? No, non sono un idiota.
Credi alla magia e al paranormale? Il paranormale è semplicemente ciò che non è stato ancora spiegato, e per ovvie ragioni ci credo (c'è un casino di roba che non è stata ancora spiegata, gente! ma tanta tanta tanta!).
Gli alieni esistono? In ogni caso non avrò mai modo di verificarlo.
Il tuo pittore preferito? Salvador Dalì.
La città dove vorresti vivere? La mia città.
Credi nelle pari opportunità tra i sessi? Credo ad una corretta differenziazione fra le opportunità dei diversi sessi.
Ti piaci? Una botta me la darei.
Omnitel, tim, blu o 3? ...
Che cellulare hai? Preso su ebay di seconda mano, non so la marca, forse Nokia.
Cosa bisogna avere dalla vita? Ciò che deve accadere accade, senza alcun bisogno.
Cosa NON bisogna avere nella vita? Squilibrio.
Cosa non faresti neanche per 10 milioni di euro? Andare contro i miei principi di lealtà e onestà.

Da 1 a 10 quanto contano per te…
- I soldi: 1
- Gli amici: 8
- Ragazzo/a: 10
- Il look: 1
- Essere alla moda: -10

Cosa pensi di:
- Quelli che vanno a puttane: "per strada si rischiano malattie, pure gravi."
- Quelli che si drogano: "ragazzi, vi ho chiesto di aspettarmi due secondi!"
- Quelle che la danno al primo appuntamento: "speriamo che ci sia anche un secondo appuntamento..."
- Gli omosessuali: non mi vengono in mente barzellette divertenti al riguardo.
- Dei poliziotti: da piccolino volevo fare il poliziotto. è un bel lavoro. Certo però che quando vanno a puttane, si drogano, lo danno al primo appuntamento e sono omosessuali, non devono sfogarsi sul lavoro rompendo le scatole a me che mi faccio i fatti miei per strada!

Sei favorevole a:
- Donare gli organi: Si.
- All’aborto: Si.
- All’eutanasia: Sì.
- Alla legalizzazione delle droghe leggere: Sì.
- Ai matrimoni gay: No, nel senso che abolirei il matrimonio in generale.

Come ti immagini tra 20 anni? Ho paura ad immaginarmi.
Hai mai pensato al suicidio? Sì.
C’è vita dopo la morte? Credo nella reincarnazione.
Come vorresti morire? Addormentandomi fra gli amici che cantano e coi miei figli che mi stringono la mano.

mercoledì, giugno 21, 2006

Referendum Costituzionale (4)

Poiché il tempo stringe, e non si può perdere tempo sulle cazzate di Don Buget Bozzo (l'ideologo di Forza Italia, lo stesso che vide Dio, il quale gli disse di spendere la sua vita per combattere il comunismo, ahahahahahahah!), ho deciso che punterò tutto sui contenuti principali della riforma costituzionale: nel frattempo che preparo il post, sappiate che TANTO materiale si può trovare in rete.

Qua sono espresse in modo tecnico ed anche in modo meno tecnico, attraverso vari comunicati di varie associazioni, le ragioni per cui bisogna bocciare questa riforma costituzionale.

Qua invece vi è altro materiale informativo, tra cui, come mi chiedeva Ottopus, la possibilità di leggere per esteso (tanti auguri!) i due testi comparati, ed ormai il famosissimo "decalogo e controdecalogo" di Roberto Calderoli e Leopoldo Elia, rispettivamente.

Buona lettura, a prestissimo.

martedì, giugno 20, 2006

Referendum Costituzionale (3)

Terza puntata della saga sul referendum costituzionale: continuiamo a leggere l'articolo di Bozzo.

"Così curiosamente l’influenza cattolica sulla Costituzione va letta nello spirito e nella lettera anticapitalistica del fascismo e quindi in una chiave di sinistra."

Si aggiunge immediatamente un elemento nuovo nella "lucida" analisi di Bozzo: l'influenza cattolica sulla Costituzione (immagino stia parlando dell'apporto di De Gasperi e del suo seguito, altrimenti non so nemmeno immaginare di cosa stia parlando) va letta nello spirito e nella lettera (?) anticapitalistica del fascismo (come abbiamo già visto il fascismo è anticapitalista, quindi non si capisce che altra lettura si voglia dare). Non pago delle affermazioni antistoriche fa intendere, con l'implicazione (il)-logica successiva, che la lettura anticapitalistica del fascismo sia prettamente una lettura "a sinistra" di tale ideologia politica.
Tutto questo secondo Bozzo risulta essere "curioso"...

"Il ruolo del fascismo per impedire che la concezione cattolica liberale di Sturzo e del movimento cattolico prima del fascismo prevalesse fu determinante."

Attenzione! Ora ci vuole molta attenzione: queste frasi sono le più pericolose, perché sono PARZIALMENTE CORRETTE. Quando una cosa è falsa, basta dire che è falsa, e ci si ferma lì. Quando una cosa è parzialmente falsa (o parzialmente corretta) bisogna vincere quella piccola pigrizia intellettuale ed approfondire l'argomento per capire fino a che punto è vera e fino a che punto è falsa.
Per capire di cosa si sta parlando bisogna rifarsi (almeno) alla storia del primo dopoguerra, in cui Sturzo fondava il Partito Popolare. Senza andare a spulciare tutto il background storico-politico (che è un'operazione immane) focalizzo l'attenzione su alcune vicende chiave.
Lascio perdere tutta la Storia che riguarda il biennio rosso ed i blocchi nazionali, ma vado subito all'Aprile del 1923 in cui in un Congresso (tenutosi a Torino) il Partito Popolare ribadisce la volontà di collaborare col governo fascista, ma esprime al contempo delle riserve e riafferma la propria autonomia ideale e politica.
Questo bastò e avanzò a Mussolini per estromettere dal governo i ministri popolari, ma rimaneva il grosso "problema" che il partito cattolico (essendo "longa manus" della Chiesa, grande strumento politico e di controllo delle masse) non poteva essere agevolmente sottoposto alle vessazioni e stragi riservate agli altri partiti. Ciò rendeva necessaria la ROTTURA FRA CHIESA E PARTITO POPOLARE DI STURZO. Mussolini cominciò così a mettere in atto tutta una serie di "leccate di piedi" nei confronti della Autorità Ecclesiastica, ma allo stesso tempo mise in atto delle minacce contro gli esponenti cattolici più decisi a conservare al partito popolare la fisionomia autonoma e democratica.
Questa tattica ebbe successo, ed il 10 Luglio 1923, a causa di PRESSIONI DELLA GERARCHIA ECCLESIASTICA, Sturzo abbandonò la vita politica.
Questo fu il prezzo che i popolari pagarono per i "troppo facili" successi elettorali del 1919 e 1921, in cui furono strumento di contrapposizione nei confronti dell'ascesa dei partiti avversari.
Così come in quelle circostanze bastò l'appoggio delle Parrocchie per portare il partito popolare al potere, nel 1923 bastò un cambio di rotta del Vaticano per costringere Sturzo alle dimissioni dalla segreteria del partito.
Scusate per la digressione storica, ma era quasi necessaria per capire quale fu il "ruolo del fascismo" (citato da Bozzo) in tutto questo.
Fu la Chiesa stessa a tagliar fuori il partito democratico cattolico liberale di Sturzo, a causa di pressioni subite dal Duce, per dei motivi di CONVENIENZA POLITICA.

"Nella seconda parte della Costituzione si affermò una concezione di parlamentarismo puro, con tendenza al regime assembleare che era allora nell’aria e che aveva segnato il processo analogo della Costituzione francese."

Concezione di parlamentarismo puro... che vorrebbe Bozzo? Mezzo parlamento - mezzo regime? Un potere monarchico di rappresentanza? Non lo so, veramente non lo so. Il parlamentarismo è DEMOCRATICO! Cosa c'è che non va nel parlamentarismo puro?
Cosa intende quando parla di tendenza al regime assembleare (?)?
Il richiamo alla Costituzione Francese io (dal mio personalissimo punto di vista) lo vedo più nelle radici ideologiche che fanno capo all'eguaglianza, la libertà, e la fratellanza di uno Stato; inoltre questo è nuovamente indice e garanzia di DEMOCRAZIA, perché i principi ispiratori della Costituzione Francese sono quelli del decentramento dei poteri!
A Bozzo pare che non piaccia nè la distinzione dei poteri nè la democrazia parlamentare, tant'è che poco dopo aggiunge in un'accezione negativa:

"Ne venne che il criterio politico che reggeva la dinamica delle istituzioni fu quello della delega del corpo elettorale ai partiti a cui veniva affidata, in concreto, la gestione delle istituzioni."

In altre parole "ne venne" la DEMOCRAZIA RAPPRESENTATIVA... non gli piace proprio a questo Bozzo, eh...

"E i partiti antifascisti divennero il criterio politico della tenuta costituzionale e degli equilibri di governo."

Più precisamente nacque la Repubblica Italiana, di conseguenza il fondamento politico che mosse il parlamento da quel momento in poi (e ne guidò la fisionomia) fu la netta contrapposizione al fascismo.
Per quanto riguarda gli equilibri di governo invece è assolutamente errato imputare il criterio politico di essi alla sola (e astratta, aggiungerei...) politica antifascista, ma concorsero tantissime motivazioni, non ultime quelle legate alla politica estera.
Insomma, da come scrive Bozzo pare che dopo la nascita della Repubblica fu un magna magna all'insegna dell'antifascismo, e questa è una posizione tanto IGNORANTE che PERICOLOSA che QUALUNQUISTA.
E più vado avanti più mi rendo conto che il Sig. Buget Bozzo è effettivamente una persona pericolosa, perché usa l'ignoranza come "trampolino" ed il qualunquismo come "leva".

To Be Continued...

lunedì, giugno 19, 2006

Fino al Cannibalismo

Non speravo più di ricordarti,
Non sei più il mio triste specchio.

Ho ancora a casa mia un tuo capello tinto.

I diari sputtanavano parole
troppo calde per il freddo delle cose.

Io ti conosco:
"scusami se ti ho fatto male, o no?"
Oh no! Oh no!

Come l'acqua fredda sui miei arti
non speravo più di ricordarti
fra gli sguardi idioti e indifferenti
ogni tanto cambio sentimenti.

Mi ricordo la mano che cercava
nelle tasche vuote un'altra scusa.

Io ti conosco:
"scusami se ti ho fatto male, o no?"
Oh no! Oh no!

Come l'acqua fredda sui miei arti
non speravo più di ricordarti
fra gli sguardi idioti e indifferenti
ogni tanto cambio sentimenti.

Per strada un passo lento e un po' di vento;
oggi è giorno di vacanza ed è vuota la mia stanza...

Referendum Costituzionale (2)

E via! si continua! Dov'eravamo rimasti?
Oh, Madonna Santa, ora c'è questa frase:

"Non a caso tutti i redattori della prima parte della Costituzione furono figure determinanti della sinistra democristiana e della tesi che l’intervento pubblico e la proprietà pubblica dell’industria fossero i fondamentali della concezione dello stato conforme alla dottrina sociale cristiana letta in chiave anticapitalista."

Questa volta Bozzo mi ha spiazzato: citando enti inesistenti come la "sinistra democristiana" o la "dottrina sociale cristiana (Mamma mia!) letta in chiave anticapitalista" (?) scade completamente nel surrealismo, e rende superfluo ogni commento.
Provando ad estrapolare qualche contenuto mi verrebbe da dire che l'idea di fondo è la seguente: "le stesse persone che scrissero la prima parte della Costituzione (i fantomatici cattolici di sinistra) furono tra i maggiori suffragatori della seguente tesi: l'intervento pubblico (assistenza sociale? aziende pubbliche? intervento sul territorio? Bho?!) e la proprietà pubblica dell'industria (?) sono i pilastri fondamentali di una concezione di Stato conforme alla dottrina sociale cristiana (?) letta in chiave anticapitalista (?)."

Bah, il surrealismo si commenta da solo e rifiuta ogni chiave di lettura logica, quindi non indugio oltre su questo capoverso...

To Be Continued...

domenica, giugno 18, 2006

PNAC

Non è un'onomatopea, bensì il progetto per il nuovo secolo americano, ovvero un documento raccapricciante firmato dai falchi della guerra.
Nell'articolo intitolato "Ricostruire le difese americane" si possono leggere tante cose disgustose, tra cui uno degli obiettivi prefissi da questo gruppo di simpatiche persone che al momento occupano posti di spicco nell'amministrazione politica ed economica degli USA: "Combattere e vincere in modo decisivo multiple guerre di facciata simultanee su larga scala geografica intorno al globo".
Non vi basta ancora?
Spostiamoci al capitolo 5: CREARE LA FORZA DOMINANTE DEL DOMANI.
(Sono personcine tranquille, questi...)
Ovviamente continuo a citare testualmente, sennò mi dite che sono un pazzo esaltato complottista:
"[...] Inoltre, il processo di trasformazione, pur ammettendo cambiamenti rivoluzionari, sarà probabilmente di lunga durata, in assenza di qualche evento catastrofico catalizzatore - come una nuova Pearl Harbor. [...]"
Il processo di trasformazione a cui si riferiscono è quello che conduce naturalmente gli USA ad essere la forza dominante "del domani".

Domandina per gli amici che ci seguono: secondo voi l'11 Settembre 2001 si può considerare una catastrofe catalizzatrice (una nuova Pearl Harbor) per creare multiple guerre di facciata simultanee su larga scala nel globo?

Hermann Wilhelm Göring diceva: "è facile trascinare la gente. Basta dire loro che sono vittime di un attacco e accusare i pacifisti di non essere patriottici e di esporre il Paese al pericolo. Funziona sempre."

Ispirato da un monologo di Daniele Luttazzi.

Referendum Costituzionale (1)

Con l'invito ad "andare a votare" (qualsiasi cosa, in totale democrazia), vorrei proporre una piccola analisi su un articolo comparso sul quotidiano "Il Giornale" firmato da Baget Bozzo (segnalatomi da Maledict).
A parte il minestrone anti-storico (talmente sconnesso dalla realtà che si fa difficilissimo da commentare), faccio notare immediatamente che oltre alle ragioni pseudo-filosofiche, non viene dato alcun peso a ciò che effettivamente comporta la Riforma Costituzionale: come a dire, "se vi piace il capitalismo liberale votate SI" mentre "se vi piace il catto-comunismo retrogrado votate NO".

Ma cerchiamo di andare con ordine:
"È singolare che un liberale non comprenda il valore liberale della riforma costituzionale elaborata dal centrodestra."

A mio avviso è ancora più singolare che un vero liberale abbia il coraggio di votare SI ad una riforma costituzionale improntata sull'"accentramento dei poteri nella figura politica del Premier" e sulla frattura fra Stato Centrale e Regioni (il Federalismo è un'altra cosa...).

"La Costituzione italiana è stata nella parte che riguarda la concezione della Repubblica e i diritti fondamentali, elaborata dai comunisti togliattiani e dai cattolici di sinistra."

Anche con una preparazione di carattere esclusivamente scolastico, ribattere che la Costituzione Italiana è stata integralmente elaborata dall'Assemblea Costituente e non dalle figure INVENTATE di sana pianta dal Sig. Bozzo, è fin troppo facile.
L'Assemblea Costituente era composta dai più grandi giuristi del secolo scorso che per creare l'attuale corpus ha impiegato ANNI.
Era composta da una rappresentanza dei partiti costituenti il CNL (Comitato di Liberazione Nazionale... liberazione dal nazi-fascismo, non dalle piattole!) di estrazione comunista, socialista-liberale, cattolico-liberale, liberale, ecc ecc.
Riassumere il Credo di queste grandissime filosofie politiche nella parola catto-comunismo direi che rasenta l'oltraggio per la comune intelligenza.
Inoltre è facile notare che la CI è improntata principalmente ad ideali di democrazia liberale e riesce per la prima volta in Italia a rappresentare la totalità del Paese, offrendo le più ampie possibilità di espressione politica (per la prima volta anche le donne diventano soggetto sociale, professionale e politico: donne, difendete la Costituzione!).
Bisogna inoltre, per completezza, ricordare al Sig. Bozzo un altro avvenimento: la scissione del PSI dal PCI (considerato al periodo la "longa manus" dell'ex-URSS); tale scissione ha (in modo non banale, ma non posso spiegare la storia a Bozzo, insomma, se la vada a studiare!) esautorato i poteri della sinistra post-bellica, in Italia e più in generale in Europa (in tutte le nazioni a "Occidente del muro") secondo la Dottrina Anticomunista Truman, e questo ha portato alla totale egemonia dei partiti di centro negli anni a seguire (se vogliamo in tutto il periodo della cosiddetta Prima Repubblica, ovvero l'unica finora esistita); è il cosiddetto periodo della "svolta moderata" di De Gasperi (firmatario della Costituzione).

"I cattolici di sinistra che si impegnarono nella prima parte della Costituzione (Dossetti, Fanfani, La Pira, Moro) erano tutti influenzati dalla lettura anticapitalistica del fascismo: e non a caso essi venivano dall’Università Cattolica di Milano, diretta da una personalità come Agostino Gemelli, sensibile alla collaborazione con il fascismo al governo."

Qui non capisco nemmeno il concetto di fondo che il Sig. Bozzo vuole proporre: supponiamo anche che ESISTANO questi cattolici di sinistra, ok? secondo la frase soprascritta erano tutti influenzati (?) dalla lettura anticapitalistica del fascismo (mi verrebbe da chiedergli se esistano delle sensate letture alternative, in quanto il fascismo è una dottrina anticapitalista); ma non pago del minestrone logico-semantico fa intendere che avessero delle radici politiche che affondano NEL FASCISMO!!! Insomma, credo che l'equazione finale che volesse proporre sia qualcosa del genere: catto-comunismo = fascismo...

"E il pensiero politico del gruppo fu influenzato dalla lettura della crisi del ’29 come crisi del capitalismo e come necessità dell’intervento pubblico a garanzia della giustizia e della società e dello stesso sviluppo dell’economia."

Infatti la crisi del '29 è UNA CRISI DEL CAPITALISMO! è nota col nome tecnico di CRISI DI SOVRAPPRODUZIONE; è una "crisi del capitalismo" sia sotto un'ottica politica che di "sistema economico".
Non capisco per quale tipologia di crisi voglia farla passare!
Per far fronte alla crisi del '29 negli Stati Uniti venne introdotto un'apparatto di leggi che garantissero una regolamentazione del capitalismo, secondo principi di giustizia e regolamentazione sociale che permettessero uno sviluppo economico e non un collasso dell'economia.
La lettura che questi fantomatici catto-comunisti danno quindi della crisi del '29, secondo Bozzo, è esattamente quella che viene data anche negli USA, e continuo a non capire che lettura lui voglia proporre di tali avvenimenti.

Ragazzi, per ora mi fermo al primo capoverso, infatti le cazzate sono troppe!
Sappiate in ogni caso che voglio preparare una lettera da inviare a Baget Bozzo in lamentazione per il suddetto articolo, quindi ogni commento costruttivo verrà utilizzato per "condire" la mail.

To Be Continued...

venerdì, giugno 16, 2006

La sindrome della mattonella stabile

Parlavo con mio padre, e gli chiedevo un parere sul fatto che oggigiorno, nel mondo, attraverso internet ed il buon senso, è possibile raggiungere un'ottima approssimazione della verità, e ciononostante è limitatissima la percentuale di persone che si informano seriamente.

Il suo parere è che la predisposizione alla ricerca attiva delle notizie è un fenomeno che rispetta i parametri del fenomeno generazionale, ovvero ci vorranno ANNI prima che la gente cominci ad informarsi.

Mi ha fatto questo esempio: la costruzione attiva dell'informazione è sempre una sorta di "salto di coraggio" in un territorio instabile.
Immaginiamo un mondo fatto di mattonelle.
Parte di queste mattonelle è stabile, parte è instabile e traballante.
Le persone si dividono in diverse categorie a seconda della mattonella che occupano e del modo di relazionarsi agli altri.

Abbiamo ad esempio chi, pur essendo in una mattonella stabile, prepara un salto in una mattonella traballante, ma comunque rispetta chi sceglie di vivere la sua vita in una mattonella stabile.
Oppure chi sceglie di non fare mai il salto, rispettando chi tuttavia abbandona la condizione di stabilità per sondare terreni meno stabili.

Poi ci sono gli estremi che sono, come tutti gli estremi, deprecabili.

In particolare l'estremo con cui si ha continuamente a che fare, che riguarda la maggior parte delle persone, è il fenomeno seguente: quasi tutti scelgono di stare nella propria mattonella stabile, rinchiusi nel loro mondo, ma non paghi di questo, di questa piccola sicurezza statica che si sono costruiti, se la confermano e ripetono a se stessi autoconsegnandosi il "diploma della mattonella stabile".
In base al "diploma della mattonella stabile" si permettono di giudicare secondo il paradigma della loro pseudo-stabilità chi invece ha deciso di abbandonare la mattonella stabile per andare a "testare la stabilità" di altre mattonelle.

Anche se a queste persone è imputabile l'inerzia sociale, per delle "cavallette" come me, che spendono la vita a saltellare da una mattonella all'altra, possono solo strappare sorrisi.

mercoledì, giugno 14, 2006

Gli insetti del podere

"Il ragno sa bene che si va al podere con schede firmate da prede incollate alle tele, ci sa fare, la vespa gli concede l'alveare: "Abbiate fede, le cose stanno per cambiare", vaneggia, vive in una reggia e cicaleggia ad oltranza comizi della sostanza di una scoreggia, mostra cimici, cita saggi e si pavoneggia, noi scarafaggi all'oscuro di ciò che maneggia, si ribella la formica rossa che rissa, con la nera che la manganella quando passa, come un fuco la sbattono in cella se scassa, specie se ha la cresta e non l'abbassa, la mosca verde, ebbra di merde, si perde spesso tra le stronzate del congresso, scarica le mosche tze tze nel cesso che nessuno può stare nel soggiorno senza permesso.

Del podere sono insetti inetti per molti aspetti asettici manicaretti per i rettili, chiusi in parlamenti come tarli nei cassetti, talmente assenti che li prendi per suppellettili, hanno vite piatte come blatte, piattole nelle patte di notti con lucciole nelle bettole, sparano sciami di frottole, ma nascondono le pallottole come zecche tra le setole. Come i coleotteri fanno i brillanti, seducono amanti mantidi con manti di diamanti, e i grilli, lucidi cantanti d'idilli, ammutoliti da insetticidi epuranti di bruchi benestanti, che pagano crisalidi per ali di farfalla, ma restano ripugnanti. Alibi da libellule stagnanti che andando avanti fanno più ammutinati che nel Bounty.

Edizione straordinaria del podere della seraaaa...
Vedova nera piange per l'ape guerriera, licenziata in tronco la termite si dispera, millepiedi danno calci in culo alla frontiera, l'acaro ride perchè il mondo è una polveriera. La fanfara anticipa il corteo eccitato come una zanzara con il neon, imbizzarriti come tafani su cavalli da rodeo volano paroloni che nemmeno a Scarabeo. E lui "Marameo!", non li ha cagati, pensa al suo team di coccinelle che eccelle nei risultati, certi grattacapi noiosi li affida a pidocchiosi avvocati che ragni dal buco ne hanno cavati, quindi c'è chi lo vuole sottoterra lombrico, chi gli piazzerebbe un bombo sull'ombelico, chi come una lumaca se lo suca e si accontenta di dargli una cavallettata sulla nuca!

Vieni a vedere su vieni a vedere i meravigliosi insetti del podere e se ti chini, ma non riesci a vedere, tutto normale ti sono entrati nel sedere."

Caparezza

domenica, giugno 11, 2006

Trinidad e Tobago

Come possono due isolotti in pieno oceano, che non contengono più di un milione e mezzo di abitanti, aver tirato fuori una squadra di calcio "da mondiale"?
Come possono esser riusciti ad emergere tra Nazionali Calcistiche che hanno dalla loro budget degni delle migliori multinazionali?

Solo per questo meritano di vincere.

Forza ragazzi, fateci sognare!

martedì, giugno 06, 2006

Guerra e Pace

Ieri è venuto a mancare a Nassiriya un altro dei nostri soldati, Alessandro Pibiri.

Nell'unirmi al cordoglio della famiglia, ricordando con tristezza che per lui era previsto il rientro a casa esattamente il 28 di questo mese, voglio amplificare le parole del padre.

Non voglio discutere sul fatto che questa guerra sia giusta o criminale, anche perché sapete bene come la penso e non c'è bisogno che io esprima ulteriormente la mia opinione negativa sulla nostra partecipazione al conflitto.

Ormai in guerra ci siamo, e nella speranza che tutto vada bene, ce ne andremo entro quest'anno lasciando una macchia indelebile nella storia dell'Italia consacrandoci ancora una volta a "Stato Vassallo", e un'altra macchia color rosso sangue nel cuore delle famiglie delle persone uccise (civili e militari).

Ogni volta che qualcuno, demagogicamente, definisce come "missione di pace" un presidio di guerra, immancabilmente la logica della violenza, del terrorismo, dell'occupazione, della resistenza locale e della guerra civile, ci ricordano l'uso corretto delle parole: guerra e pace sono infatti mutuamente esclusive.

Spero che quei ragazzi tornino "in pace", tra le loro famiglie, tra gli applausi della gente, senza dover subire il peso delle decisioni che altri hanno preso per loro.

E spero che rientrino in Patria per non partire mai più.