giovedì, giugno 29, 2006

Effetto "Phi"

Possiamo percepire il movimento quando ci vengono semplicemente mostrate due o più immagini stazionarie in un intervallo abbastanza breve tra l'una e l'altra.
L'esempio più semplice di fenomeni di questo tipo è il cosiddetto effetto "phi".
Nella sua forma semplificata, si verifica quando un osservatore che non ha alcun punto di riferimento vede due piccole luci leggermente separate fra loro nel tempo (quando la prima si spegne, la seconda si accende).

Quando le luci vengono accese e spente in successione, un osservatore che deve segnalare il fenomeno lo fa in un tempo di risposta inferiore al tempo totale richiesto per compiere il ciclo di accensione e spegnimento di entrambe le luci.
In altre parole, è come se chi osservasse il fenomeno lo segnalasse prima del suo compimento totale.
Se, tuttavia, il fenomeno non viene portato a compimento, l'osservatore non segnala alcunché, non osserva il fenomeno.

Ricapitolando, se il fenomeno avviene l'osservatore lo segnala prima, se non avviene non lo segnala.
Come se, qualora il accadesse l'effeto phi, il cervello fosse in grado di segnalarlo prima del suo totale compimento, quando ancora si è accesa e spenta solo la prima luce, e qualora non accadesse, in modo altrettanto naturale il cervello fosse in grado di segnalarlo, quando si è accesa e spenta solo la prima luce.
In altre parole, giust'appena lo spegnimento della prima luce, il cervello sembrerebbe in grado di segnalare l'intenzione di una futura accensione e spegnimento della seconda luce.

Spiegazioni?

Fonte: Schizoidman.

2 Comments:

Blogger consul said...

Il cervello umano è quantistico.

11:39 AM  
Anonymous Anonimo said...

Dennett postula 2 ordini d spiegazioni:

1) "Revisione leniniana": dopo l'accensione della prima luce il cervello sospende l'interpretazione percettiva per attimi infinitesimali, fino all'accensione della seconda luce. Questo gli serve a acquisire tutti i dati percettivi che gli servono per dare un'interpretazione di ciò che sta osservando. Poi fornisce un'interpretazione globale (di movimento, anche se apparente) predatandola nel tempo a qualche centesimo di secondo prima, lasciandoci l'illusione di iniziare a vedere il movimento apparente prima dell'accensione della seconda luce.

2) "Revisione orwelliana": noi vediamo due luci accese in sequenza, senza alcun movimento apparente. Solo dopo il cervello altera il ricordo di ciò che abbiamo visto. In sostanza, opera una revisione del ricordo delle due luci separate e lo sostituisce con il ricordo di un movimento apparente.

Ciao!

3:30 PM  

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