Il Caimano
L'inutile polverone politico di questi giorni mi ha fatto tanto diffidare sull'ultimo film di Nanni Moretti.
La visione, tuttavia, ha fugato ogni dubbio: il film è di ottima fattura cinematografica, gli attori/registi sono spettacolari, ed è di un'onestà notevole, viste le tematiche che tratta.
La trama è volutamente involuta, sfruttando la tecnica già recentemente proposta da Almodovar in "La mala educacion" del film dentro al film.
Lo sfondo politico su cui si svolge la vicenda è decisamente qualunquista, e la critica aperta non è rivolta a Berlusconi ("su Berlusconi si è detto già tutto: chi ha voluto informarsi l'ha fatto e per chi non ha voluto informarsi sono affari suoi") ma alla frattura che negli ultimi anni ha spaccato il Paese: lo sbandamento dei giovani che trovano una società inadatta a canalizzare i loro sogni, la crisi di valori e della famiglia (pedestremente gestita dal protagonista con una angosciante impotenza), il ruolo della propaganda che è mostrato per quello che è, ovvero "dei concetti detti con enfasi perché si sorreggono esclusivamente su tale enfasi" (per rubare le parole di Roberto Benigni).
Scene che mi hanno colpito [spoiler]: il primo discorso su Berlusconi che avviene durante una passeggiata tra rovi; le ballerine viste di "spalle" che si agitano seminude, e dietro Berlusconi che discute col regista della trasmissione; la macchina che segue la nave nel traffico, la tenda che si richiude sui bambini ed il padre; la ruspa che butta giù il set; il gran finale.
Un film completo sull'Italia in cui viviamo.
Da vedere.
La visione, tuttavia, ha fugato ogni dubbio: il film è di ottima fattura cinematografica, gli attori/registi sono spettacolari, ed è di un'onestà notevole, viste le tematiche che tratta.
La trama è volutamente involuta, sfruttando la tecnica già recentemente proposta da Almodovar in "La mala educacion" del film dentro al film.
Lo sfondo politico su cui si svolge la vicenda è decisamente qualunquista, e la critica aperta non è rivolta a Berlusconi ("su Berlusconi si è detto già tutto: chi ha voluto informarsi l'ha fatto e per chi non ha voluto informarsi sono affari suoi") ma alla frattura che negli ultimi anni ha spaccato il Paese: lo sbandamento dei giovani che trovano una società inadatta a canalizzare i loro sogni, la crisi di valori e della famiglia (pedestremente gestita dal protagonista con una angosciante impotenza), il ruolo della propaganda che è mostrato per quello che è, ovvero "dei concetti detti con enfasi perché si sorreggono esclusivamente su tale enfasi" (per rubare le parole di Roberto Benigni).
Scene che mi hanno colpito [spoiler]: il primo discorso su Berlusconi che avviene durante una passeggiata tra rovi; le ballerine viste di "spalle" che si agitano seminude, e dietro Berlusconi che discute col regista della trasmissione; la macchina che segue la nave nel traffico, la tenda che si richiude sui bambini ed il padre; la ruspa che butta giù il set; il gran finale.
Un film completo sull'Italia in cui viviamo.
Da vedere.
2 Comments:
domani sera, in un circolo di comunisti e coglioni trasmetteranno invece "quando c'era Berlusconi" ...poi ti racconto.
l'ho già visto.
Si chiama "quando c'era silvio".
Fai attenzione alla parte sul mausoleo.
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