Una finestra nel passato
Ho deciso di postare un articolo di Giovanni Godoli, apparso sull' "Espresso" il 5 giugno del 1983.
Mi ha stupito l'attualità e la profondità con cui, in due parole, riesce a descrivere l'ambiguità istituzionale della Chiesa e delle strutture di ricerca scientifiche in Italia e nel mondo.
Lascio la parola a G. Godoli:
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Zic, Karol e Lui s.p.a.
Ogni spettatore che mercoledì 11 maggio abbia assistito al programma televisivo "Eppur si muove" ha potuto constatare ancora una volta tutte le ambiguità insite nel tentativo di superare il dissidio tra Religione e Scienza. Anche se dobbiamo riconoscere che oggi questo tentativo si inserisce nella generale tendenza al compromesso ed all'abbandono delle posizioni radicali, non possiamo non essere perplessi quando, a rinnovarne la proposta, è un'Istituzione, come la Chiesa Cattolica, la cui storia passata e presente è intessuta di di posizioni nettamente antiscientifiche.
Vediamo il comportamento della Chiesa cattolica nei riguardi della teoria eliocentrica. Dopo aver preteso per secoli inviolabile il principio dell'immobilità della Terra, ecco che nel 1757 essa abolisce il divieto alla pubblicazione di opere che sostengono la teoria eliocentrica e oggi istituisce una commissione per riesaminare nel modo più aperto il caso Galilei. Ma c'è davvero qualcuno disposto a interpretare come atteggiamento scientifico la rinuncia da parte della Chiesa a un principio, sostenuto a suo tempo anche con la violenza, dopo che esso era stato abbandonato dalla Scienza ormai da secoli? D'altra parte anche l'analisi storica del comportamento di individui e istituzioni che si professano appartenenti al mondo della Scienza dimostra quanto spesso vengano a mancare quegli aspetti che abbiamo delineati come caratterizzanti l'atteggiamento scientifico laico.
Per rimanere alla recente celebrazione galileiana, non si può certo definire scientifico l'atteggiamento di quei 200 scienziati, fra cui diversi premi Nobel, che si sono recati in Vaticano per rendere omaggio a Galileo. In un'operazione di questo tipo è infatti facile scorgere l'ambiguità del rito piuttosto che la razionalità del procedimento scientifico.
Ma se, malgrado queste deviazioni, l'atteggiamento religioso e quello scientifico laico sono fondamentalmente inconciliabili, non sarà che si cerchi di superare il loro dissidio sull'unico terreno comune: il servizio che Scienza e Religione possono offrire nelle loro forme deteriori al Potere? L'ipotesi è troppo ripugnante per poter essere considerata. Un occhio vigile non è però mai superfluo.
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Il titolo dell'articolo si riferisce rispettivamente a Zichichi, il penultimo Papa, e Dio, per ovvie motivazioni.
Mi ha stupito l'attualità e la profondità con cui, in due parole, riesce a descrivere l'ambiguità istituzionale della Chiesa e delle strutture di ricerca scientifiche in Italia e nel mondo.
Lascio la parola a G. Godoli:
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Zic, Karol e Lui s.p.a.
Ogni spettatore che mercoledì 11 maggio abbia assistito al programma televisivo "Eppur si muove" ha potuto constatare ancora una volta tutte le ambiguità insite nel tentativo di superare il dissidio tra Religione e Scienza. Anche se dobbiamo riconoscere che oggi questo tentativo si inserisce nella generale tendenza al compromesso ed all'abbandono delle posizioni radicali, non possiamo non essere perplessi quando, a rinnovarne la proposta, è un'Istituzione, come la Chiesa Cattolica, la cui storia passata e presente è intessuta di di posizioni nettamente antiscientifiche.
Vediamo il comportamento della Chiesa cattolica nei riguardi della teoria eliocentrica. Dopo aver preteso per secoli inviolabile il principio dell'immobilità della Terra, ecco che nel 1757 essa abolisce il divieto alla pubblicazione di opere che sostengono la teoria eliocentrica e oggi istituisce una commissione per riesaminare nel modo più aperto il caso Galilei. Ma c'è davvero qualcuno disposto a interpretare come atteggiamento scientifico la rinuncia da parte della Chiesa a un principio, sostenuto a suo tempo anche con la violenza, dopo che esso era stato abbandonato dalla Scienza ormai da secoli? D'altra parte anche l'analisi storica del comportamento di individui e istituzioni che si professano appartenenti al mondo della Scienza dimostra quanto spesso vengano a mancare quegli aspetti che abbiamo delineati come caratterizzanti l'atteggiamento scientifico laico.
Per rimanere alla recente celebrazione galileiana, non si può certo definire scientifico l'atteggiamento di quei 200 scienziati, fra cui diversi premi Nobel, che si sono recati in Vaticano per rendere omaggio a Galileo. In un'operazione di questo tipo è infatti facile scorgere l'ambiguità del rito piuttosto che la razionalità del procedimento scientifico.
Ma se, malgrado queste deviazioni, l'atteggiamento religioso e quello scientifico laico sono fondamentalmente inconciliabili, non sarà che si cerchi di superare il loro dissidio sull'unico terreno comune: il servizio che Scienza e Religione possono offrire nelle loro forme deteriori al Potere? L'ipotesi è troppo ripugnante per poter essere considerata. Un occhio vigile non è però mai superfluo.
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Il titolo dell'articolo si riferisce rispettivamente a Zichichi, il penultimo Papa, e Dio, per ovvie motivazioni.