Il Ministro Parrucchiera
La riforma Moratti sta precipitando la Scuola Italiana, anzi, la sQuola itaGliana, in un baratro in cui si era appropinquata nel corso di tutti questi anni di malgoverno.
La trasformazione di scuole e Università in aziende ha gettato nel caos l'apparatto universitario, come era chiaro che sarebbe successo in un Paese dove i pochi soldi che c'erano sono stati mangiati dal Governo.
Immaginate: niente soldi, niente di niente... cosa si può fare per racimolare MOMENTANEAMENTE un pochino di denaro?
Semplice: aumentare in modo spropositato le tasse universitarie! Incentivare le iscrizioni senza alcun principio meritocratico se non quello del "chi è più ricco va più avanti", favoreggiare i brogli nei concorsi per borse di studio, e così via!
Le scuole sono aziende: una facoltà con molti iscritti riceve più fondi di una facoltà con pochi iscritti, quindi Fisica, con pochissimi iscritti, si trova penalizzata da ogni punto di vista, sia nei fondi didattici che per la ricerca (ops, ho usato la parola "ricerca", dovremo abituarci a non usarla più).
Vi è un'invasione di persone demotivate: grandi iscrizioni di ragazzi poco studiosi e motivati, e di conseguenza grande, grandissima morìa (alla laurea in corso, nella migliore delle ipotesi, nella nostra facoltà di Fisica, vi arriva il 10 %).
Tutto questo si chiama IMBROGLIARE.
Il progresso e rilancio economico si realizza incentivando cambiamenti in positivo, non coi tagli nel settore pubblico.
Università = centri di cultura;
Aziende = centri di produzione (ovunque tranne in Italia);
tra le due definizioni ci sono delle differenze fondamentali.
Chissà qual è la differenza tra Cultura e Produzione...
Qualunque differenza ci sia, non mi aspetto che la peggior Parrucchiera di tutta Italia riesca a capirla; a dire la verità non mi aspetto che abbia nemmeno mai fatto l'Università, per parlarne; perlomeno, sicuramente non ha fatto l'Università pubblica; probabilmente si è comprata la Laurea in qualche istituto privato.
La trasformazione di scuole e Università in aziende ha gettato nel caos l'apparatto universitario, come era chiaro che sarebbe successo in un Paese dove i pochi soldi che c'erano sono stati mangiati dal Governo.
Immaginate: niente soldi, niente di niente... cosa si può fare per racimolare MOMENTANEAMENTE un pochino di denaro?
Semplice: aumentare in modo spropositato le tasse universitarie! Incentivare le iscrizioni senza alcun principio meritocratico se non quello del "chi è più ricco va più avanti", favoreggiare i brogli nei concorsi per borse di studio, e così via!
Le scuole sono aziende: una facoltà con molti iscritti riceve più fondi di una facoltà con pochi iscritti, quindi Fisica, con pochissimi iscritti, si trova penalizzata da ogni punto di vista, sia nei fondi didattici che per la ricerca (ops, ho usato la parola "ricerca", dovremo abituarci a non usarla più).
Vi è un'invasione di persone demotivate: grandi iscrizioni di ragazzi poco studiosi e motivati, e di conseguenza grande, grandissima morìa (alla laurea in corso, nella migliore delle ipotesi, nella nostra facoltà di Fisica, vi arriva il 10 %).
Tutto questo si chiama IMBROGLIARE.
Il progresso e rilancio economico si realizza incentivando cambiamenti in positivo, non coi tagli nel settore pubblico.
Università = centri di cultura;
Aziende = centri di produzione (ovunque tranne in Italia);
tra le due definizioni ci sono delle differenze fondamentali.
Chissà qual è la differenza tra Cultura e Produzione...
Qualunque differenza ci sia, non mi aspetto che la peggior Parrucchiera di tutta Italia riesca a capirla; a dire la verità non mi aspetto che abbia nemmeno mai fatto l'Università, per parlarne; perlomeno, sicuramente non ha fatto l'Università pubblica; probabilmente si è comprata la Laurea in qualche istituto privato.
2 Comments:
Sì ma nel mentre che pratichi il distacco, questi bastardi figli di cagna ti distruggono il Paese dove vivi.
Se la trasformazione in azienda avesse voluto dire più organizzazione a livello di facoltà, più responsabilità per ognuno (quindi licenziamenti facili e coscienza di dover rendere un servizio) come avviene in ogni azienda PRIVATA che si rispetti, allora viva la trasformazione. Sicuramente questa trasformazione non è avvenuta in quest'ottica, da come hai descritto tu la situazione...
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