venerdì, giugno 16, 2006

La sindrome della mattonella stabile

Parlavo con mio padre, e gli chiedevo un parere sul fatto che oggigiorno, nel mondo, attraverso internet ed il buon senso, è possibile raggiungere un'ottima approssimazione della verità, e ciononostante è limitatissima la percentuale di persone che si informano seriamente.

Il suo parere è che la predisposizione alla ricerca attiva delle notizie è un fenomeno che rispetta i parametri del fenomeno generazionale, ovvero ci vorranno ANNI prima che la gente cominci ad informarsi.

Mi ha fatto questo esempio: la costruzione attiva dell'informazione è sempre una sorta di "salto di coraggio" in un territorio instabile.
Immaginiamo un mondo fatto di mattonelle.
Parte di queste mattonelle è stabile, parte è instabile e traballante.
Le persone si dividono in diverse categorie a seconda della mattonella che occupano e del modo di relazionarsi agli altri.

Abbiamo ad esempio chi, pur essendo in una mattonella stabile, prepara un salto in una mattonella traballante, ma comunque rispetta chi sceglie di vivere la sua vita in una mattonella stabile.
Oppure chi sceglie di non fare mai il salto, rispettando chi tuttavia abbandona la condizione di stabilità per sondare terreni meno stabili.

Poi ci sono gli estremi che sono, come tutti gli estremi, deprecabili.

In particolare l'estremo con cui si ha continuamente a che fare, che riguarda la maggior parte delle persone, è il fenomeno seguente: quasi tutti scelgono di stare nella propria mattonella stabile, rinchiusi nel loro mondo, ma non paghi di questo, di questa piccola sicurezza statica che si sono costruiti, se la confermano e ripetono a se stessi autoconsegnandosi il "diploma della mattonella stabile".
In base al "diploma della mattonella stabile" si permettono di giudicare secondo il paradigma della loro pseudo-stabilità chi invece ha deciso di abbandonare la mattonella stabile per andare a "testare la stabilità" di altre mattonelle.

Anche se a queste persone è imputabile l'inerzia sociale, per delle "cavallette" come me, che spendono la vita a saltellare da una mattonella all'altra, possono solo strappare sorrisi.

4 Comments:

Blogger vavi said...

Semplicemente bellissimo...secondo me dovresti scrivere articoli su quotidiani o settimanali provocatori e intelligenti..potresti avere un futuro brillante...magari in attesa di un impiego come fisico nucleare..

In ogni caso, mi rattristo subito se penso che purtroppo scarseggiano persone come te che si fermano a riflettere su "topics like this" ...anch'io spesso ragiono su determinati aspetti della nostra vita...ma non mi viene assolutamente voglia di scrivere sul blog! ;)

7:04 PM  
Blogger vavi said...

il blog l'ho creato per pubblicare i miei lavori figurativi, perché penso di riuscire meglio ad esprimere me stessa attraverso i disegni piuttosto che attraverso le parole..ma si sono verificate delle complicazioni tecniche ed infatti adesso è fermo..PRRR!

8:31 PM  
Anonymous Anonimo said...

io non credo che la gente si attacchi a mattonelle stabili soltanto per una sorta di malsana insicurezza,la malsana insicurezza infatti dovrebbe teoricamente nascere nel momento in cui un individuo in cuor suo sa che sotto determinati avvenimenti c'è qualcos'altro mentre buona parte delle persone sono fermamente convinte della solidità della loro mattonella. non penso che questo accada solo per pigrizia,molte volte la cosa ha a che fare anche con la palese idiozia di certe persone anche nella misura in cui si fanno condizionare dal carisma ( che sappiamo non essere una qualità immanente di un leader ma una qualità che la massa fa acquisire al leader in base alle sue necessità) di certe persone. della serie: perchè dovrei dare ad un "cazzetto" con le sue teorie alternative la stessa credibilità di un personaggio "popolare"?
semplicemente la gente non si rende conto che non è la quantità delle persone che la appoggiano a legittimare una posizione, una cosa non è vera o giusta solo perchè tutti la seguono,dovrebbe essere l'indagine a legittimare le posizioni,ma questo non succederà finchè le persone manterranno un approccio "sociale" nei confronti delle informazioni e dei fatti anzichè uno "scientifico" almeno nel senso lato del termine.

12:58 PM  
Anonymous Lorenzo said...

Io penso che la soluzione sia quella - metaforicamente - di inserire il silicone nel substrato e la malta fucante nel sostrato della società.

Un ossequio,
Loren-zo

3:59 PM  

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