venerdì, marzo 31, 2006

L'Italia (sh!) ha un problema

Oggi l'International Herald Post, noto giornale sovversivo bolscevico e comunista, ha scritto un
articolo denigratorio sulle riforme del lavoro in Italia.

"With Prime Minister Silvio Berlusconi and his main challenger, Romano Prodi, lobbing insults and defending their records, the uncertainty of the labor market for Italians entering the work force has not been a key issue.

Despite the impact of job uncertainty on the lives of young Italians, and notwithstanding protests in France over labor reforms affecting youth, politicians in Italy have focused more on the country's aging electorate. They are promising higher pensions and better health care, rather than taking positions on first-time employment or education."

Lo stralcio di notizia è tanto deprimente quanto angosciante: nessuno dei due candidati si interessa del problema lavoro in campagna elettorale, ma anzi tende a smuovere l'elettorato con considerazioni populistiche sulle pensioni e cose simili.

L'articolo continua sostenendo che si rischia di creare un conflitto intergenerazionale, in cui la nuova generazione di lavoratori è una generazione "perdente".

Nel mentre loro si danno alla propaganda pura, senza entrare nel merito di un problema reale.
Credo che alla prossima legislatura, alcune teste finiranno dentro qualche cesso...
Vedrete che ho ragione io!

giovedì, marzo 30, 2006

Anche se il nostro Maggio ha fatto a meno del vostro coraggio...

Oggi in Francia si attende l'esito della tanto discussa vicenda sulla legge che promuove il licenziamento senza giusta causa per i primi 6 mesi di precariato.

Una legge molto meno abominevole della legge 30 (cosiddetta Biagi, per motivi propagandistici).
Per questa legge schifosa (ma molto meno della legge 30) la Francia è entrata in subbuglio: dopo le proteste pacifiche non prese in considerazione dal governo sono scattate subito le azioni di occupazione delle Università, delle ferrovie, e dei centri nevralgici del Paese.
Nella protesta figurano ragazzi, studenti, genitori, operai, gente di ogni classe sociale e di ogni estrazione, contrari principalmente ad un aboninio di legge che danneggia la massa rendendo precari i 6 mesi di vita successivi all'assunzione da parte delle aziende private.

In Italia conosciamo tutti (e chi non lo conosca vada a studiare, prima di fare qualsiasi commento su questo blog) il problema relativo alle leggi sul precariato (definito "flessibilità" per motivi propagandistici).
Le conseguenze sono state catastrofiche: praticamente il Paese è stato schiavizzato da un'oligarchia di aziende e di imprese che sfruttano le sovvenzioni statali, e sono agevolate nel NON ASSUMERE (nè a tempo determinato nè tantomeno indeterminato) il lavoratore precario.
Demograficamente questo ha creato un'implosione, dal punto di vista del costo del lavoro ha creato un esercito di schiavetti che per un giorno lavorano e che il giorno dopo si beccano un calcio nel culo, la famiglia è distrutta, ecc ecc; per contro le aziende si sono fatte ricche, le banche non ne parliamo, ecc ecc.
Ad un ritmo di finte assunzioni precarie salito alle stelle, e di aziende chiuse per "decentramento" (sfruttamento della forza lavoro a costo zero nei Paesi non regolati da norme sul lavoro) e mancanza di investimenti e di partecipazione di capitali dall'estero (quanto avranno influito gli insulti reiterati del nostro Presidente del Consiglio e dei nostri ministri ai Paesi che ci supportavano maggiormente dal punto di vista economico negli anni precedenti a questo Governo di merda?) ugualmente alto, la vita del Paese si è fatta buia, e praticamente OGNI settore del nostro Paese ha incontrato uno stallo nel suo naturale sviluppo (con conseguenze economiche catastrofiche), in particolare questo ha creato sacche di povertà che si sono formate nello zone meno industrializzate (ovvero dalla Toscana in giù).

In Francia, nel giro di pochi giorni, sono passati dalle proteste pacifiche inascoltate alla politica dei calci in culo.

Noi siamo alle corde, e ancora non è scoppiata alcuna sommossa popolare (stile Argentina).

Allora io dico, bando all'ipocrisia, siamo vicini al voto, votiamo chi dobbiamo votare.
Chiunque vinca le elezioni (badate bene... CHIUNQUE), DEVE PREOCCUPARSI DI RIMEDIARE AD UNA SITUAZIONE DISPERATA.
La popolazione è alle soglie della resistenza, e ciò che dico io è: bando alle ipocrisie.
Così non si può continuare.
La protesta pacifica è importante ed è stimolo per un confronto dialettico, ma se non dovesse funzionare, chiunque fra noi, uno per uno, ha diritto alla resistenza.

Allora da che mondo e mondo, in un Paese Civile, quando un capo del Governo sbaglia, gli si deve infilare la testa nel cesso (in senso figurato, anche se la tentazione è molto forte che tale metafora rompa la soglia della poetica per tramutarsi in realtà).
Destra, Sinistra, Centro, Alto, Basso, non me ne frega più un cazzo.

"Pacifismo" un paio di palle.
Il cittadino va rispettato, e se questo sterco (senza offesa per lo sterco) che ci sta governando non ha intenzione di rispettarlo, è ora di recuperarselo questo rispetto.

Prendiamo esempio dai Francesi (qualcuno direbbe "comunisti", ma in realtà sono più nazionalisti della nostra ridicola Destra Sociale che va a votare riforme costituzionali di merda come la "devolution").

Quando non funzionano le buone, facciamo funzionare le cattive.

"... se la paura di guardare vi ha fatto chinare il mento,
se il fuoco ha risparmiato le vostre 1100,
anche se voi vi credete assolti
siete per sempre coinvolti."
La Canzone del Maggio

martedì, marzo 21, 2006

Pax

Dopo aver letto dei blog e vari articoli dove persone prive di alcuno spirito analitico citano una frase critica di Orwell nei confronti del pacifismo a sostegno strumentale della guerra (sì, avete capito bene, lo stesso di "Animal Farm" e "1984"), ho sentito quasi la necessità di scrivere questo post, in cui propongo anch'io una citazione.
Risale a qualche anno fa, ma per quanto sia un documento datato rimane un occhio critico nei confronti di tutte le azioni di imperialismo militare da parte delle "superpotenze".
Un tempo una di queste "superpotenze" fu Roma...

"Nos terrarum ac libertatis extremos recessus ipse ac sinus famae in hunc diem defendit: nunc terminus Britanniae patet, atque omne ignotum pro magnifico est; sed nulla iam ultra gens, nihil nisi fluctus ac saxa, et infestiores Romani, quorum superbiam frustra per obsequium ac modestiam effugias. raptores orbis, postquam cuncta vastantibus defuere terrae, mare scrutantur: si locuples hostis est, avari, si pauper, ambitiosi, quos non Oriens, non Occidens satiaverit: soli omnium opes atque inopiam pari adfectu concupiscunt. auferre trucidare rapere falsis nominibus imperium, atque ubi solitudinem faciunt, pacem appellant."

Traduzione:
"Noi che viviamo nei confini del mondo e della libertà siamo stati difesi fino a questo giorno da ciò e dalla nostra oscura fama: ora i confini della Britannia soffrono, e tutto ciò che è ignoto è considerato magnifico; ma nessun'altro popolo, niente eccetto scogli e onde ci sono oltre noi, e la piaga peggiore, i Romani, davanti alla cui superbia sono inutili persino la sottomissione e l'umiltà.
Predatori del mondo intero, ora che mancano terre alla loro sete di devastazione, mirano al mare: sono avari se il nemico è ricco, sono arroganti se è povero, tanto che nè l'Oriente, nè l'Occidente, li potranno mai saziare: vogliono solo per loro, con identica smania, sia la ricchezza che la miseria.
RUBANO, MASSACRANO, RAPINANO, E CON FALSI NOMI LO CHIAMANO IMPERO, E DOVE FANNO IL DESERTO LA CHIAMANO PACE.
"

Tacito

domenica, marzo 19, 2006

Guardiamo al futuro

Scusate la mia assenza ma sono assolutamente immerso nello studio.
Interrompo il silenzio per darvi due notizie.

Nello stesso punto dove ebbi l'incidente tempo fa, oggi è uscita fuori strada una macchina, uno è morto e due sono feriti.
Se la macchina non mi si fosse fermata dove si è fermata, oggi avrebbero solo ripetuto una scena già vista.
Mi dispiace tanto per quelle persone, e forse sarebbe il caso da parte dei responsabili di verificare la bontà di quel tratto stradale.

Il 26 Aprile se tutto andrà bene conseguirò la Laurea Specialistica.

A presto, un abbraccio a tutti.

domenica, marzo 05, 2006

Rassegnetta

Ziggy Stardust (D. Bowie)
Indaco in tarda estate (TE)
Nothingman (Pearl Jam)
Giglio (TE)
Decadence dance (Extreme)
Odore di polvere da sparo (F. Battiato)
Galapogos (Smashing Pumpkins)
Persone disgustose (TE)
Sunday morning (Velvet Underground)
In un respiro (TE)
Hammer to fall (Queen)

Grandi tutti gli amici, Efis, le maschere, il Norfieddu, il "Gioca Giuer", le ragazzine che ci puntavano come eroinomani astinenti di fronte ad una dose, il pc che si è piantato, il Mare nero, L'Orga che è un Dio, la polizia rompiballe che mi ha fatto spostare la macchina durante l'assolo di Giglio, le persone che ci sorridevano, le persone che ci guardavano storto, la ragazzina che mi ha detto "bravo!", le ragazze vestite da kiss (siete un mito vivente), i Cuore di Pietra, il service Elektra che non c'era, i gruppetti sparsi per tutta Iglesias per tirar su una città che è tutta chiacchiere e polemiche, tutto fumo, e ci ha fatto piacere per questa volta fare la parte dell'arrosto.

mercoledì, marzo 01, 2006

Risparmiate le energie!

Ieri alle 8 di sera, si è svolto il concertino dei Save Energy (Marco De Crescenzo, Francesco Carta, Enrico Meloni), costellato da polemiche.
In questo post darò tuttavia solo spazio ad una breve recensione musicale, astenendomi dal giudizio del labirintico marasma di accuse e scuse che ha preceduto e segue tale evento.
Serata decisamente sotto tono, tuttavia ben equilibrata nella scelta dei pezzi propri e nella presentazione dei pezzi nuovi infarciti da tante divertenti covers.
Buono il groove che il trio ha da subito saputo creare, tuttavia sulle basi musicali svettavano voci assolutamente inefficaci, spesso stonate e fuori scala, e spesso i testi non erano presentati con la dovuta cura.
Le poche battute (captatio benevoltiae) che il gruppo ha sfruttato per l'interazione col proprio pubblico non sono inoltre riuscite a sciogliere un ghiaccio troppo spesso e pesante per la serata.
Carini i pezzi nuovi, ma con molte riserve: la semplicità lascia spazio a belle melodie, ma mancano i riff graffianti che hanno saputo caratterizzare da sempre lo stile del gruppo fin dalla sua nascita (anche se io personalmente preferisco i pezzi nuovi); i testi come già detto sono risultati incomprensibili, quindi non ho la possibilità di esprimere un giudizio su di essi.
Nel complesso, tuttavia, ci si accorge subito che c'è maggior precisione, rispetto alle scorse esibizioni, costellate spesso da errori tecnici e "stecche" abbastanza evidenti.
Il giudizio finale è senza dubbio positivo, e si nota un evidente miglioramento nel gruppo.

Due note: una particolarmente positiva, l'altra particolarmente negativa.
La positiva: il batterista Enrico Meloni ha perfezionato il proprio stile con una miglioria assolutamente evidente nel tocco e nella composizione del groove; il miglioramento è così evidente che si stenta a credere ad una cosa simile (infatti sono le classiche migliorie che si osservano in fase di crescita, e non a maturazione avvenuta del musicista); una grande crescita di stile che non può che dare degli stimoli di lavoro ulteriori ai Save Energy.
La negativa: un service ben al di sotto di qualsiasi aspettativa già per altro negativa. L'Elektra Service è riuscito a distinguersi (nel senso peggiore del termine) in un'ennesima prova di cattivo mixaggio in uscita (sul palco non c'ero, ma certe carenze di volume in uscita e certe evidenti "stecche" sono state senza dubbio canalizzate da una cattiva miscelazione dei suoni in spia); per ascoltare "bene" il concertino mi sono dovuto recare a bordo palco, nel lato sinistro!
Questo è intollerabile, ed è assurdo che un service con esperienza lavori così male.
Ciò è umiliante per dei ragazzi che cercano giorno dopo giorno di esprimere se stessi e le loro idee attraverso lo stupendo mezzo sonoro.

Secondo gruppo della serata gli In Rock: uguali ai Deep Purple (nel bene e nel male).
Ogni altro commento sarebbe superfluo.

Risparmiate le energie per sabato!