domenica, giugno 18, 2006

Referendum Costituzionale (1)

Con l'invito ad "andare a votare" (qualsiasi cosa, in totale democrazia), vorrei proporre una piccola analisi su un articolo comparso sul quotidiano "Il Giornale" firmato da Baget Bozzo (segnalatomi da Maledict).
A parte il minestrone anti-storico (talmente sconnesso dalla realtà che si fa difficilissimo da commentare), faccio notare immediatamente che oltre alle ragioni pseudo-filosofiche, non viene dato alcun peso a ciò che effettivamente comporta la Riforma Costituzionale: come a dire, "se vi piace il capitalismo liberale votate SI" mentre "se vi piace il catto-comunismo retrogrado votate NO".

Ma cerchiamo di andare con ordine:
"È singolare che un liberale non comprenda il valore liberale della riforma costituzionale elaborata dal centrodestra."

A mio avviso è ancora più singolare che un vero liberale abbia il coraggio di votare SI ad una riforma costituzionale improntata sull'"accentramento dei poteri nella figura politica del Premier" e sulla frattura fra Stato Centrale e Regioni (il Federalismo è un'altra cosa...).

"La Costituzione italiana è stata nella parte che riguarda la concezione della Repubblica e i diritti fondamentali, elaborata dai comunisti togliattiani e dai cattolici di sinistra."

Anche con una preparazione di carattere esclusivamente scolastico, ribattere che la Costituzione Italiana è stata integralmente elaborata dall'Assemblea Costituente e non dalle figure INVENTATE di sana pianta dal Sig. Bozzo, è fin troppo facile.
L'Assemblea Costituente era composta dai più grandi giuristi del secolo scorso che per creare l'attuale corpus ha impiegato ANNI.
Era composta da una rappresentanza dei partiti costituenti il CNL (Comitato di Liberazione Nazionale... liberazione dal nazi-fascismo, non dalle piattole!) di estrazione comunista, socialista-liberale, cattolico-liberale, liberale, ecc ecc.
Riassumere il Credo di queste grandissime filosofie politiche nella parola catto-comunismo direi che rasenta l'oltraggio per la comune intelligenza.
Inoltre è facile notare che la CI è improntata principalmente ad ideali di democrazia liberale e riesce per la prima volta in Italia a rappresentare la totalità del Paese, offrendo le più ampie possibilità di espressione politica (per la prima volta anche le donne diventano soggetto sociale, professionale e politico: donne, difendete la Costituzione!).
Bisogna inoltre, per completezza, ricordare al Sig. Bozzo un altro avvenimento: la scissione del PSI dal PCI (considerato al periodo la "longa manus" dell'ex-URSS); tale scissione ha (in modo non banale, ma non posso spiegare la storia a Bozzo, insomma, se la vada a studiare!) esautorato i poteri della sinistra post-bellica, in Italia e più in generale in Europa (in tutte le nazioni a "Occidente del muro") secondo la Dottrina Anticomunista Truman, e questo ha portato alla totale egemonia dei partiti di centro negli anni a seguire (se vogliamo in tutto il periodo della cosiddetta Prima Repubblica, ovvero l'unica finora esistita); è il cosiddetto periodo della "svolta moderata" di De Gasperi (firmatario della Costituzione).

"I cattolici di sinistra che si impegnarono nella prima parte della Costituzione (Dossetti, Fanfani, La Pira, Moro) erano tutti influenzati dalla lettura anticapitalistica del fascismo: e non a caso essi venivano dall’Università Cattolica di Milano, diretta da una personalità come Agostino Gemelli, sensibile alla collaborazione con il fascismo al governo."

Qui non capisco nemmeno il concetto di fondo che il Sig. Bozzo vuole proporre: supponiamo anche che ESISTANO questi cattolici di sinistra, ok? secondo la frase soprascritta erano tutti influenzati (?) dalla lettura anticapitalistica del fascismo (mi verrebbe da chiedergli se esistano delle sensate letture alternative, in quanto il fascismo è una dottrina anticapitalista); ma non pago del minestrone logico-semantico fa intendere che avessero delle radici politiche che affondano NEL FASCISMO!!! Insomma, credo che l'equazione finale che volesse proporre sia qualcosa del genere: catto-comunismo = fascismo...

"E il pensiero politico del gruppo fu influenzato dalla lettura della crisi del ’29 come crisi del capitalismo e come necessità dell’intervento pubblico a garanzia della giustizia e della società e dello stesso sviluppo dell’economia."

Infatti la crisi del '29 è UNA CRISI DEL CAPITALISMO! è nota col nome tecnico di CRISI DI SOVRAPPRODUZIONE; è una "crisi del capitalismo" sia sotto un'ottica politica che di "sistema economico".
Non capisco per quale tipologia di crisi voglia farla passare!
Per far fronte alla crisi del '29 negli Stati Uniti venne introdotto un'apparatto di leggi che garantissero una regolamentazione del capitalismo, secondo principi di giustizia e regolamentazione sociale che permettessero uno sviluppo economico e non un collasso dell'economia.
La lettura che questi fantomatici catto-comunisti danno quindi della crisi del '29, secondo Bozzo, è esattamente quella che viene data anche negli USA, e continuo a non capire che lettura lui voglia proporre di tali avvenimenti.

Ragazzi, per ora mi fermo al primo capoverso, infatti le cazzate sono troppe!
Sappiate in ogni caso che voglio preparare una lettera da inviare a Baget Bozzo in lamentazione per il suddetto articolo, quindi ogni commento costruttivo verrà utilizzato per "condire" la mail.

To Be Continued...

4 Comments:

Anonymous Anonimo said...

ih ih ih ( <- è una risata sarcastica) questa è una sconcertante prova che silvio non è il solo ad avere il vezzo di reinventare la storia italiana. mi sembra inutile commentare la cosa,chi ha un minimo di conoscenza della storia italiana valuterà da solo l'attendibilità o meno di questo articolo,se mi esprimessi probabilmente rischierei di cadere nella più assoluta maleducazione

1:25 PM  
Anonymous Anonimo said...

"La riforma costituzionale del centrodestra supera il concetto della Costituzione come forma della democrazia e pone la democrazia e la nazione, nel primato della libertà, come forma politica dello Stato"

...io non è che sia una cima in queste cose ma mi sembra di aver capito che qua sopra sta tentando di dire che la riforma porta in alto una specie di concetto di NAZIONE, affiancato (perchè diverso) alla DEMOCRAZIA...
col quale poi giustificare missioni di pace tipo ENDURING FREEDOM e altre cose che non competono alla democrazia...

...tutto questo mi fa venire in mente l'olio di ricino....

3:29 PM  
Anonymous Anonimo said...

Non ho parole...l'ignoranza e la stupidità ha preso il sopravvento...
la mente umana avvolte è più inutile di una caccola del naso..
davvero,...non ho parole!!!!!!!!!!

7:04 PM  
Anonymous Anonimo said...

Ecco gli elementi per una definizione minima di democrazia:
a) suffragio universale maschile e femminile
b)elezioni libere, competitive, ricorrenti, corrette!
c)più di un partito.
d)diverse e alternative forme di informazione!

Questa definizione si basa sull'essenzialità della garanzia reale dei diritti civili e politici, ed è stata largamente condivisa dagli studiosi di Scienza Politica.
Volevo chiedere a chi leggerà:
ma, analizzando la politica italiana recente (soprattutto quella antecedente al nuovo governo), son stati rispettati i parametri sopra elencati?

Vi invito alla riflessione su tale questione.

6:20 PM  

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