venerdì, aprile 28, 2006

Parla Radio Londra, trasmettiamo alcuni messaggi speciali:

“In definitiva, la Corte ritiene che sia ravvisabile il reato di partecipazione alla associazione per delinquere nella condotta di un eminentissimo personaggio politico nazionale, di spiccatissima influenza nella politica generale del Paese ed estraneo all’ambiente siciliano, il quale, nell’arco di un congruo lasso di tempo, anche al di fuori di una esplicitata negoziazione di appoggi elettorali in cambio di propri interventi in favore di una organizzazione mafiosa di rilevantissimo radicamento territoriale nell’Isola:

a) chieda ed ottenga, per conto di suoi sodali, ad esponenti di spicco della associazione interventi para-legali, ancorché per finalità non riprovevoli;
b) incontri ripetutamente esponenti di vertice della stessa associazione;
c) intrattenga con gli stessi relazioni amichevoli, rafforzandone la influenza anche rispetto ad altre componenti dello stesso sodalizio tagliate fuori da tali rapporti;
d) palesi autentico interessamento in relazione a vicende particolarmente delicate per la vita del sodalizio mafioso;
e) indichi ai mafiosi, in relazione a tali vicende, le strade da seguire e discuta con i medesimi anche di fatti criminali gravissimi da loro perpetrati in connessione con le medesime vicende, senza destare in essi la preoccupazione di venire denunciati;
f) ometta di denunciare elementi utili a far luce su fatti di particolarissima gravità, di cui sia venuto a conoscenza in dipendenza di diretti contatti con i mafiosi;
g) dia, in buona sostanza, a detti esponenti mafiosi segni autentici – e non meramente fittizi – di amichevole disponibilità, idonei, anche al di fuori della messa in atto di specifici ed effettivi interventi agevolativi, a contribuire al rafforzamento della organizzazione criminale, inducendo negli affiliati, anche per la sua autorevolezza politica, il sentimento di essere protetti al più alto livello del potere legale.

Alla stregua dell’esposto convincimento, si deve concludere che ricorrono le condizioni per ribaltare, sia pure nei limiti del periodo in considerazione, il giudizio negativo espresso dal Tribunale in ordine alla sussistenza del reato e che, conseguentemente, siano nel merito fondate le censure dei PM appellanti.
Non resta, allora, che confermare, anche sotto il profilo considerato, il già precisato orientamento ed emettere, pertanto, la statuizione di non luogo a procedere per essere il reato concretamente ravvisabile a carico del sen. Andreotti estinto per prescrizione.

PER QUESTI MOTIVI
La Corte, visti gli artt. 416, 416bis, 157 e ss., c.p.; 531 e 605 c.p.p.; in parziale riforma della sentenza resa il 23 ottobre 1999 dal Tribunale di Palermo nei confronti di Andreotti Giulio ed appellata dal Procuratore della Repubblica e dal Procuratore Generale, dichiara non doversi procedere nei confronti dello stesso Andreotti in ordine al reato di associazione per delinquere a lui ascritto al capo A) della rubrica, commesso fino alla primavera deI 1980, per essere Io stesso reato estinto per prescrizione; conferma, nel resto, la appellata sentenza.
Visto l’art. 544, comma 3, c.p.p.; indica in giorni novanta il termine entro il quale verranno depositate le motivazioni della sentenza. Palermo, lì 2 maggio 2003."

PARLA RADIO LONDRA, ABBIAMO TRASMESSO ALCUNI MESSAGGI SPECIALI.

giovedì, aprile 20, 2006

-7

L'orario: 6 pm circa.

Siete invitati tutti, eh!

Non chiedetemi inviti ufficiali!

domenica, aprile 16, 2006

-10

Tra 10 giorni si consumerà l'evento.
Il 26 aprile, nel primo pomeriggio, nell'aula A del dipartimento di Fisica, Monserrato.

giovedì, aprile 13, 2006

Il veleno del Caimano

Berlusconi non è ostacolato dalla Magistratura, ma dalla Legge.

Daniele Luttazzi - Adenoidi (2003)

mercoledì, aprile 12, 2006

Prove tecniche di regime, ovvero FUD, sfascismo, ecc ecc

Dopo 5 anni di Governo Berlusconi cerchiamo di riassumere cosa è accaduto in Italia.

Sono stati anni in cui una delle regole non scritte della democrazia, ovvero l'illuminato concetto del

CONOSCERE PER DELIBERARE

non ha avuto seguito (se non all'Estero, per fortuna) a causa del regime di controllo mediatico e della stampa che in Italia negli ultimi 5 anni si è inasprito in modo asfissiante.

Ma vediamo qual è stata la tecnica per attuare tale regime di controllo.

Sostanzialmente una persona che ha votato qualsiasi partito della CdLV (Casa delle Libertà Vigilate) può controbattere in modo diretto che esistono evidentemente giornali schierati a sinistra come la Repubblica, l'Unità, Liberazione (gli unici giornali di sinistra), il Corriere della Sera, il Sole 24 Ore, ecc (giornali notoriamente di Destra Liberale, ma su questo ci torniamo).
L'imposizione del regime non è avvenuta infatti attraverso la censura dei giornali (la libertà di stampa e di parola è una cosa sacra... ma andate a fare in c...), ma è avvenuta in egual maniera, in una forma più sottile.

Esiste una tecnica di marketing nota col nome di FUD (fear under doubt) basata sul meccanismo seguente: si IMPONE UNA PAURA IRRAZIONALE INSINUANDO UN RAGIONEVOLE DUBBIO.
Questa tecnica è sostanzialmente una tecnica di propaganda stranota agli esperti di marketing, ed è stata negli anni messa in atto sistematicamente per insinuare nel cittadino italiano la sfiducia verso le Istituzioni socio-politiche: la magistratura, le università, e via dicendo.
Tutti gli avversari politici sono stati tinti di ROSSO, sfruttando la paura atavica che la gente ha del comunismo (una paura immotivata stimolata nei primi anni del '900 dalla Chiesa, per evitare che si affermasse in Italia il Partito Socialista, che sulla scia dell'Ex Unione Sovietica aveva raggiunto uno straordinario consenso popolare; ancora una volta, dalla sua nascita, la Chiesa si afferma come strumento oppiaceo sui popoli e funge da "braccio destro" di una la politica di regime e di controllo, un po' se vogliamo come è avvenuto in questi anni, in cui basta la parola di un cardinale per buttar giù un referendum popolare).

Il FUD porta a delegittimare completamente le Istituzioni insinuando, attraverso palesi falsità (ma com'è che ci si informa oggi in Italia? con la tv! aaahhhh...), dei dubbi ragionevoli.

Un esempio plateale è quello sulla Magistratura: Berlusconi ci ha fatto credere per anni che la Magistratura, con la sua struttura a caste (?), ha cercato in tutti questi anni di operare un controllo politico per gestire gli affari del Paese; questo l'ha ripetuto in più interventi.
A parte il fatto che la struttura "a caste" che Berlusconi conosce benissimo (in quanto continuamente immerso in processi vari) è una struttura cui vi si accede tramite concorso pubblico, e questa è una garanzia di democrazia e di imparzialità (al di là del metodo del conocorso pubblico, su cui si può discutere, il fatto che sia pubblico garantisce a CHIUNQUE di accedervi, quindi non è una struttura di casta); gli ambienti legati alla magistratura, inoltre, sono ambienti spesso nostalgici e tendenti ad una politica più conservatrice che di sinistra (ma fa parte del gioco chiamare comunista il tuo avversario, il FUD... ricordate!); inoltre Berlusconi si è più volte lamentato per le ripetute richieste di autorizzazione a procedere e di iscrizione sul registro degli indagati da parte, ad esempio, del nostro eroe nazionale Caselli della attuale procura di Torino: ricordiamo che l'autorizzazione a procedere, il pubblico ministero, è OBBLIGATO A RICHIEDERLA, così come l'iscrizione nel registro degli indagati, qualora ce ne fossero i termini.

Quindi secondo Berlusconi la Magistratura sta tentando di operare il controllo politico... mah...
Berlusconi paventa una situazione assurda in cui il potere Giudiziario attenta all'Esecutivo e al Legislativo, cosa mai verificatasi in tutto il corso della Storia, anche perché il potere Giudiziario non ha ALCUN VANTAGGIO a controllare il potere politico.

Ricordiamo invece che NEI FATTI, è accaduto esattamente il contrario: Berlusconi con una delle sue leggi disgustose ha impedito durante il corso del suo mandato l'accesso di Caselli (l'erede di Falcone e Borsellino) al suo naturale ruolo di capo dell'antimafia nella procura di Palermo, ponendo al suo posto Grasso. Ieri Grasso ha arrestato Provenzano, e i meriti dell'arresto sono corsi tutti a lui (quando invece le indagini su Provenzano sono in corso da 30 anni); e se l'avesse scovato Caselli? Ahi ahi, sarebbe diventato eroe nazionale, cosa che Berlusca non vuole, perché Caselli l'ha più volte iscritto al registro degli indagati: esiste un capitolo del fascicolo su Riina che si intitola "Rapporti fra Riina, Marcello dell'Utri e Silvio Berlusconi" dove sostanzialmente la procura, in base a prove tutt'ora inconfutate, sostiene che è assodato che tra i Corleonesi, Dell'Utri, e Berlusconi siano stati intessuti rapporti di scambio proficuo quantomeno dal punto di vista economico; Caselli è andato contro a TUTTO il sistema mafioso, compresi i rapporti che questo ha con la politica, per questo era scomodo, per questo andava allontanato.

Una lancia da spezzare ancora a favore della Magistratura (con la emme maiuscola): la Magistratura è l'unico organo in Italia ad aver allontanato dalle proprie file tutti gli aderenti a famiglie massoniche, cosa che nella politica ad esempio non è avvenuto: abbiamo lo stesso ex-presidente del Consiglio Berlusconi iscritto alla P2.
La magistratura sa epurare se stessa, lo dimostrano i processi ai giudici corrotti, come nel caso SME (Berlusconi che attraverso Previti ha CORROTTO il gip Squillante: sull'atto di corruzione e sul corrotto, Squillante, che non ha copertura politica, la magistratura non ha contato fino a 10; a reato comprovato ha risposto immediatamente autopulendosi e condannando Squillante).

Quando la magistratura attacca la politica siamo nel regno della fantasia, in quanto non c'è alcun pro e non si è mai verificato nella storia.

Quando la politica attacca la magistratura, ovvero quando il potere Esecutivo e Legislativo tentano di controllare il potere Giudiziario, si ha quello che tecnicamente si chiama REGIME.

L'esempio che ho portato sulla magistratura si può rigirare ai giornali e ai media: hanno tentato di papparsi il Corriere della Sera, ci hanno provato in due modi diversi, e per fortuna gli è andata male.

Perché hanno tentato col Corriere della Sera e non hanno ad esempio creato delle leggi di censura sugli altri giornali?

Semplice: la libertà di parola è sacra in una democrazia... ma a quanto pare l'accesso alla libera informazione no.
Quindi bisogna far parlare, STRILLARE, URLARE, i giornali di sinistra, ma far tacere proprio quelli di destra!
Il corriere della sera è notoriamente di destra, e quando attaccava Berlusca andava fatto tacere, sennò non funzionava più la panzana che i giornali in Italia fossero tutti di sinistra!

Da qui il tentativo di delegittimare i media.

Sulla riforma della scuola c'è stata quella che tecnicamente si chiama un'insurrezione popolare, ma ecco che i Professori e ricercatori universitari sono diventati una "casta" che accede a chissà quali privilegi (quelli di essere precari e sottopagati, direi, avendo visto in prima persona il problema); ricordiamo a Berlusconi che ai concorsi per il ruolo di ricercatore ci si arriva dopo anni di spese e sacrifici senza esser manco retribuiti e spesso senza nemmeno borsa di studio: si accede quindi ad un CONCORSO PUBBLICO (ancora una volta garanzia di democraticità della struttura universitaria), e se si passa quello a quel punto si diventa ricercatori.
Se esiste una casta, esiste per le modalità in cui il concorso pubblico si svolge, così come per i magistrati, non certo perché le metodologie di selezione siano oscure e ignote come una selezione per caste prevede.

La stessa selezione per caste che ha superato Berlusconi quando si è iscritto alla P2: ricordiamo il nome della famiglia massonica per esteso: "propaganda 2".

Il punto è il seguente: che queste strutture facciano "politica" nel senso usuale del termine, è una cosa assolutamente normale, in quanto tutti i cittadini fanno spontaneamente politica; ma da qui ad inficiare il potere dell'esecutivo ce ne passa tanta di acqua, e, anzi, negli anni è avvenuto esattamente il contrario.

Ed è quando l'Esecutivo ed il Legislativo controllano le Istituzione pubbliche, vuoi attraverso la delegittimazione propagandistica, vuoi attraverso gli impacci legislativi, che si ha quello che tecnicamente è chiamato REGIME.

lunedì, aprile 03, 2006

Il Caimano

L'inutile polverone politico di questi giorni mi ha fatto tanto diffidare sull'ultimo film di Nanni Moretti.
La visione, tuttavia, ha fugato ogni dubbio: il film è di ottima fattura cinematografica, gli attori/registi sono spettacolari, ed è di un'onestà notevole, viste le tematiche che tratta.
La trama è volutamente involuta, sfruttando la tecnica già recentemente proposta da Almodovar in "La mala educacion" del film dentro al film.

Lo sfondo politico su cui si svolge la vicenda è decisamente qualunquista, e la critica aperta non è rivolta a Berlusconi ("su Berlusconi si è detto già tutto: chi ha voluto informarsi l'ha fatto e per chi non ha voluto informarsi sono affari suoi") ma alla frattura che negli ultimi anni ha spaccato il Paese: lo sbandamento dei giovani che trovano una società inadatta a canalizzare i loro sogni, la crisi di valori e della famiglia (pedestremente gestita dal protagonista con una angosciante impotenza), il ruolo della propaganda che è mostrato per quello che è, ovvero "dei concetti detti con enfasi perché si sorreggono esclusivamente su tale enfasi" (per rubare le parole di Roberto Benigni).

Scene che mi hanno colpito [spoiler]: il primo discorso su Berlusconi che avviene durante una passeggiata tra rovi; le ballerine viste di "spalle" che si agitano seminude, e dietro Berlusconi che discute col regista della trasmissione; la macchina che segue la nave nel traffico, la tenda che si richiude sui bambini ed il padre; la ruspa che butta giù il set; il gran finale.

Un film completo sull'Italia in cui viviamo.
Da vedere.